Week in review / Prima giornata

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PREMESSA

Dal momento che quest’anno mi pare di aver capito che ci sià un’offerta streaming più ampia che mai, dovrei avere la possibilità, impegni familiari permettendo, di vedere un buon numero di partite, tra video e “live” per i vari stadi. Mi sono dunque convinto che potesse avere senso provare a mettere in piedi una rubrica settimanale di “analisi post weekend” delle partite giocate durante la regular season in avvicinamento ai playoffs e all’Italian Bowl, in cui sicuramente presenterò anche le singole partite facendo le analisi con il “solito” stile usato negli ultimi anni nei miei pezzi di “technical inside”.

Non ho la presunzione di pensare di essere il miglior tecnico d’Italia, forse non sono affatto un tecnico, ma spero che la forma sotto cui presento i miei pezzi possa essere piacevole e che aiuti la conoscenza delle varie squadre, stimolando magari tifosi ed addetti ai lavori ad avvicinarsi con un pizzico più di interesse alle partite che saranno. 

Spero altresì di riuscire ad onorare l’impegno, che come tutti gli altri presi ho sempre cercato di portare a termine con il massimo entusiasmo e mettendoci tutta la passione che possiedo per questo fantastico sport.

Buon football a tutti, ci si vede sui campi!

Dario Aviano

La Prima Divisione formato 2K18 non parte proprio in quarta, visto il rinvio di tre delle cinque partite in programma causa maltempo, e su questo voglio spendere due parole. A nessuno piace saltare le partite, soprattutto la prima, dopo tanti mesi di attesa, e so che nel nostro immaginario collettivo il football americano è uno sport che si gioca in qualunque condizione atmosferica, fulmini a parte.

Ma qua in Italia non abbiamo la NFL, e oltre che alle nostre coscienze dobbiamo rendere conto ai gestori degli impianti di gioco (pochi purtroppo quelli a disposizione) che facilmente pongono il veto di accesso alle strutture quando si manifestano eventi meteo come quelli della passata settimana. In più, e sopra ogni altra cosa dal mio punto di vista, non siamo professionisti, anche se facciamo tutti gli sforzi possibili per comportarci da tali, e la sicurezza dei ragazzi che scendono in campo “ogni maledetta domenica” va messa al primo posto, per cui sono completamente d’accordo con le società che di comune accordo hanno deciso di rinviare le partite in programma.

Detto questo, sono Guelfi Firenze e Giants Bolzano le prime due squadre a centrare la vittoria, a scapito rispettivamente di UTA Pesaro e Ducks Lazio. Vittoria  casalinga netta per i Guelfi, mentre i Giants Bolzano faticano non poco ad espugnare il campo dei Ducks Roma.

GUELFI FIRENZE – UTA PESARO 20-0

Ad aprire ufficialmente la stagione 2018 sono stati i Guelfi Firenze e gli UTA Pesaro, scesi in campo nel bellissimo impianto del Guelfi Sport Center sabato pomeriggio.

Come detto in sede di presentazione del Campionato, gli UTA hanno avuto qualche problema nella scelta degli import, e la conseguenza è stata che sabato pomeriggio sono scesi in campo con il solo Alex Germany come rinforzo USA alla squadra. Il dubbio che nutrivo circa la posizione in cui sarebbe stato impiegato in attacco si è sciolto al primo drive offensivo: Alex Fiordoro in cabina di regia, come sul finale della scorsa stagione, ed il colored runningback. Dopo un paio di buone corse di Germany gli UTA trovano subito un big play sull’asse Fiordoro – Spada, che li porta all’interno della red-zone dei Guelfi, ma più che un inizio promettente il drive ha piuttosto rappresentato il canto del cigno per l’attacco degli UTA, che non sono riusciti a capitalizzare l’occasione e non ne hanno avute più altre nell’arco dell’intero match.

Oltre ai normali problemi che si possono avere nel gioco offensivo ad inizio stagione, infatti, gli ospiti perdono poco dopo Germany per infortunio, e con lui qualsivoglia possibilità di giocare un attacco bilanciato.  Con il gioco di corsa in stallo, infatti, gli UTA si sono trovati troppo spesso in situazione di ovvio passaggio, rendendo la vita facile alla difesa dei Guelfi, che è sembrata molto quadrata e soprattutto dominante nella lotta delle linee. Fiordoro ha giocato una partita coraggiosa e di cuore, ma la pressione a cui è stato sottoposto dalla difesa gigliata non gli ha dato scampo.

UTA dunque rivedibili in attacco, con la speranza che l’infortunio di Germany non si riveli troppo grave: senza il numero uno i pesaresi perdono molte delle loro possibilità offensive, e mettere punti sul tabellone sarebbe davvero dura.

Hanno convinto molto di più i Guelfi, che dopo un avvio offensivo a loro volta incerto hanno saputo prendere in mano la partita.

L’ottima prova della difesa, che non ha dato spazio alcuno agli UTA, ha permesso agli avanti fiorentini di carburare con tranquillità , e mostrare le qualità conosciute, più qualche assoluta novità.

Il coaching staff ha saggiamente disegnato per il quarterback Tony Dawson un playbook semplice e senza fronzoli, lasciando all’import il compito di gestire e ai playmaker quello di trovare i giochi importanti.

La batteria di ricevitori dei Guelfi mi ha davvero impressionato: oltre all’oriundo Vannucci, che già si conosceva, e allo speedster Bemmo Pogo, che si sta affermando dopo l’ottima stagione 2017, il grande pubblico ha potuto scoprire un nuovo talento in Dayan Almeyda Cabrera, giocatore proveniente dagli Steelers Terni.

Il ricevitore con il numero 1 è stato autore di due touchdown più un terzo big play sfruttando le proprie doti atletiche e i blocchi dei compagni con lo stesso tipo di gioco: un “naked” wide reciever screen, con cui i Guelfi hanno sorpreso gli UTA nei momenti topici della partita.

Le qualità di corridore di Dowson hanno reso credibile anche il gioco di corsa dei viola, vera pecca dell’attacco in passato: ottimo anche il contributo di Quelly Sousa, che ha aggiunto una dimensione di potenza al running game e trovato anche una segnatura.

Avevo detto nel presentare i Guelfi che l’inizio di Campionato avrebbe potuto rappresentare la cartina tornasole dell’intera loro stagione, nella comprensione della direzione che avrebbe potuto prendere: il primo passo è fatto, adesso sarà la trasferta di Milano nella tana dei Rhinos a farci capire le reali possibilità della squadra toscana.

DUCKS LAZIO – GIANTS BOLZANO 15-21

Nella sofferta vittoria di Roma a scapito degli interessantissimi Ducks Lazio i Giants Bolzano confermano la loro solidità, ma anche le storiche difficoltà di inizio stagione di un team che, raccogliendo più atleti “extra Trentino Alto Aidge”, ha meno possibilità rispetto agli altri di effettuare una preparazione accurata.

Ai Giants sono bastati 9 primi down, 13 sole yard su corsa ed un totale di 134 per avere ragione dei Ducks, nonostante i padroni di casa ne abbiano guadagnate quasi 100 in più.

Merito soprattutto dei due drive offensivi a cavallo tra il primo ed il secondo quarto di gioco, in cui il quarterback Brown è riuscito a trovare la giusta intesa con Simone prima e Bonacci dopo, mettendo la freccia sugli avversari e consentendo alla difesa di giocare in vantaggio, la specialità della casa.

Non sono sicuro che da quest’esordio si possano trarre troppe conclusioni sugli uomini di Argeo Tisma: il meglio per loro deve sicuramente ancora venire, ma sono comunque emersi alcuni trend che potrebbero restare tali anche nel proseguo del campionato.

Per quel che riguarda l’attacco sembra certo che il gioco e i punti debbano ancora una volta passare attraverso il gioco aereo: il running game dei Giants è stato a dir poco asfittico, e non ho visto alcun progresso rispetto al passato. Petrone gioca con orgoglio e potenza, ma quasi mai si aprono per lui i giusti varchi. La linea d’attacco sembra molto in difficoltà: manca la giusta velocità ed aggressività nel “gap opening”, ed anche in pass protection sono emerse lacune importanti, che solo a tratti sono state mascherate dalla capacità di Brown di evitare la pressione. A parziale scusante dei Giants il fatto che quella dei Ducks è una linea di difesa di tutto rispetto, che può contare su playmaker come Giacomo Insom, autore di tre sack.

Tanti errori di esecuzione, conditi da alcune ottime giocate, sono il sunto della partita offensiva dei Giants, che devono sicuramente crescere per alimentare le velleità di titolo.

Difensivamente, pur essendo cambiati alcuni degli attori, il copione per gli uomini di Tisma è sempre lo stesso: “bend but not break” ed opportunismo sono le parole d’ordine. I Ducks hanno infatti macinato diverse yards e nel corso della partita sono stati più volte a ridosso o dentro la red zone dei Giants, ma i punti ricavati dai capitolini sono stati molto pochi rispetto alle opportunità avute. Molto bene Ricchiuti e Della Vecchia (neo acquisto dai Rhinos Milano) e più che discreta la prestazione dell’import Steward: credo che ancora una volta sarà questo reparto il punto di forza della squadra, anche se c’è da migliorare, ma i margini sono ampi.

Ero molto curioso di vedere all’opera il progetto Ducks, e credo che aldilà del risultato negativo si siano potuti apprezzare fin da subito notevoli miglioramenti rispetto alle “versioni” Marines e Grizzlies degli anni passati.

L’attacco è sembrato un work in progress, ma è riuscito comunque a muovere palla abbastanza agevolmente nel corso della gara, nonostante la difesa che avesse di fronte, tutt’altro che morbida.

Fondamentale l’innesto di Mike Gentili, che nonostante non abbia avuto statistiche da urlo ha corso a più di 5 yard per portata, dando ai romani credibilità al gioco di corsa ed equilibrio nel playbook.

Il quarterback Fortune è apparso a tratti in difficoltà, ma anche autore di pregevoli giocate: sicuramente ha pagato, almeno all’esordio, il suo arrivo tardivo nella Capitale, ma sono sicuro che le alchimie con i compagni arriveranno, e con esse i punti.

Anche in difesa i Ducks hanno giocato una partita “dai due volti”: i romani sono apparsi a tratti dominanti, in particolar modo nella battaglia tra le linee (tre sack Insom, due Mariani e zero spazi per le corse), ma hanno pagato a caro prezzo un paio di disattenzioni, che hanno portato ad altrettanti touchdown dei Giants. Incoraggiante la prova dell’import Gamboa, sempre nel vivo dell’azione. Anche in questo caso una partita è troppo poco per giudicare, ma l’impressione è che il reparto possa dare sufficienti garanzie alla squadra.

I Ducks avranno certamente molti rimpianti quando visioneranno i filmati della partita, persa per un mix tra errori di esecuzione, buona difesa avversaria, terreno di gioco in pessime condizioni e anche un pizzico di sfortuna: il lato positivo è che sono tutte cose più che “aggiustabili”. I laziali hanno ancora tanto da dare.

Dario Aviano

Foto Domenico Cippitelli / Sport Reporter

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