Guelfi: Il punto di coach Brett Morgan

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Ad una manciata di giorni di distanza dalla sua presentazione alla stampa fiorentina, avvenuta al “Guelfi Sport Center” nel pomeriggio di martedì 7 novembre, Brett Morgan, Head Coach del Senior Team e Direttore Tecnico dei Guelfi Firenze, si è concesso nuovamente al sito ufficiale della società per un’intervista esclusiva. Con l’ex Head Coach dei Koç Rams Istanbul e della Juventude Caxias do Sul abbiamo fatto il punto sulle ultime novità (allenamenti prima squadra, ufficializzazione di Nick Holshoe ed i rookies) per poi parlare dei miti sportivi, ovviamente con un occhio di riguardo verso la National Football League, del nativo della Florida. Senza dilungarci oltre, vi lasciamo all’intervista con Brett Morgan:

La prima fase di allenamenti, quella più impostata verso il lavoro atletico è terminata. Puoi già fornire la tua stima sull’efficacia delle sedute svolte?

“Penso che abbiamo fatto dei progressi davvero eccellenti. Vogliamo essere un team tosto sia fisicamente che mentalmente, una squadra che gioca assieme ed è molto unita e credo che il gruppo sia sulla strada giusta per raggiungere questi obiettivi. E’ stato sicuramente un buon inizio! All’interno di questa squadra vi siano forti legami di amicizia che si stanno ancora più rinsaldando durante queste prime settimane di allenamenti”.

La squadra può contare anche su 5/6 nuovi giocatori che hanno iniziato a muovere i loro primi passi nel mondo del football americano solo a settembre. Qual è il tuo piano per loro?

“Per me è importante dar modo ai rookie di ambientarsi nella squadra lasciandogli il tempo di imparare le basi di questo sport. Tutto questo senza sovraccaricarli con una moltitudine di schemi e quant’altro. Questi nuovi innesti, così come il resto di noi, ama il football americano ed il mio piano su di loro deve essere impostato sul lungo termine. non voglio bruciarli ma neanche relegarli in un angolo, per questo cercherò di coinvolgerli sempre di più anche in base a quello che mi faranno vedere sul campo”.

Parlami di Nick Holshoe, terza ed ultima aggiunta dagli Stati Uniti d’America per la stagione 2018:

“La nostra nuova Strong Safety è davvero forte ed inoltre è una persona che ama competere. Avevamo una pletora di ottimi difensori fra i quali scegliere il nostro nuovo import e, onestamente, alcuni erano in possesso di un curriculum vitae più corposo di quello dell’ex giocatore dei Cardinals della Concordia University Ann Arbor ma la nostra scelta è ricaduta proprio su Holshoe perché è un leader: il modo in cui approccia le partite e la sua preparazione fisica erano veramente troppo marcate per potervi rinunciare. Ho osservato i giocatori in lista mediante video di tutti i loro anni di college e nessuno aveva l’abilità che ha Nick Holshoe nel cercare la palla, non smette mai di correre quando è in campo e sa fare giocate importanti. Penso che il nativo del Michigan sia la personificazione di tutto quello che noi vogliamo dagli atleti di scuola americana, inoltre è un giocatore veramente molto versatile che può ricoprire diversi ruoli sia in attacco che in difesa ed anche negli special team”.

Per l’ultima domanda andiamo un po’ più sul personale. Hai degli eroi nello sport?

“Certamente! Sono cresciuto giocando Quarterback ed ammirando soprattutto Brett Favre, in campo era coraggioso e dava gioia a chiunque lo vedesse dirigere l’attacco dei Green Bay Packers. Un altro dei miei giocatori preferiti della gioventù è Charlie Ward, Quarterback vincitore dell’Heisman Trophy con i Florida State Seminoles che poi è stato capace, grazie alle sue doti atletiche, di giocare nella NBA. Peyton Manning è sicuramente un altro Quarterback che voglio includere nella lista, la capacità che aveva di analizzare il gioco era incredibile. Non sono però solo interessato all’attacco, uno dei giocatori che più ho ammirato è Junior Seau, che era un Linebacker unico ed il suo suicidio mi rende ancora triste. Concludo questa risposta con un altro uomo che mi ha fatto amare il football americano, Charles Woodson. La Strong Safety ex Michigan Wolverines era capace di fare un sacco di cose diverse in campo, davvero impressionante”.

Ufficio Stampa Guelfi Firenze

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