Benvenuto a Milano coach o meglio, come siamo soliti dire ai Seamen, benvenuto a bordo! La tua esperienza è per noi molto preziosa. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
«Le mie aspettative sono di contribuire, con tutto ciò che mi è possibile, a quest’organizzazione, già ottima. Aiuterò ad accrescere ulteriormente la conoscenza del football dei nostri giocatori grazie agli anni che ho investito giocando e allenando».
I Seamen si sono ritagliati, visti i risultati degli ultimi anni, l’immagine di squadra vincente del football italiano. Confermarsi è sempre molto complicato. Ti aspetti in questo senso una stagione difficile, ma anche stimolante?
«Dobbiamo assolutamente attenderci una stagione più dura poiché, dal momento che siamo campioni in carica, giocheremo ogni partita con un carico supplementare sulla schiena. La cosa migliore è che tutti vorranno fare il colpo contro di noi e, da avversario, è quello che vuoi».
Qual è la tua filosofia di football? Come giocano le tue squadre?
«La mia filosofia è basata sul rispetto di questo grande sport dando tutto, dentro e fuori dal campo. Nel football europeo possiamo fare solo due o tre allenamenti a settimana e, per questo, i ragazzi devono impegnare il loro tempo lontano dal campo, per aver maggior successo. Mi aspetto che, di qualsiasi squadra tu faccia parte, giochi veloce, fisico e duro dal primo all’ultimo istante, non importa come la partita stia andando».
Sarai coadiuvato da tanti coach, molti dei quali hanno un passato vincente. Che sensazione hai del nostro coaching staff?
«Credo che possediamo un personale molto buono e ciò è evidenziato dai successi degli scorsi anni. Certo, i giocatori fanno i giochi, ma perché una squadra sia disciplinata, abbia conoscenza e sia preparata ci vuole un grande gruppo di allenatori e sicuramente noi lo
abbiamo».
Hai molta esperienza e, dunque, una grande capacità di valutare una squadra. Che impressioni hai raccolto dal roster, nonostante il poco tempo avuto a disposizione per conoscerlo?
«Credo che abbiamo un grande gruppo di ragazzi, non solo dal punto di vista del football, ma anche dal punto di vista della personalità. La prima cosa che cerco in una squadra è il fatto che interagisca dentro e fuori dal campo. Devo dire che i nostri ragazzi hanno veramente cura di ciò e sono una vera famiglia. Solo così si può creare il successo».
Una domanda semplice, perché hai scelto il campionato italiano ? Che impressioni hai del livello del football europeo?
«La ragione per cui ho scelto i Seamen è che avevo sentito dire solo grandi cose sull’organizzazione e sul team stesso ed era qualcosa di cui volevo far parte. Inoltre un grande fattore che ha concorso alla scelta è il rapporto che ho con Xavier Mitchell, oltre a quello sviluppato con Luke Zahradka. Tutto questo mi ha fatto davvero desiderare di verificare come possiamo lavorare insieme agli altri grandi talenti del nostro attacco. Il football americano in Europa sta decisamente evolvendo, anno dopo anno. Cresce rapidamente perché la qualità del gioco migliora di continuo. Molto di questo è merito di grandi allenatori, non solo a livello di Prima Divisione, ma anche a livello giovanile».
Ora una domanda extra football. Quale stato il tuo impatto con Milano? Ti stai ambientando nella nostra città?
«Milano è una città bellissima da quello che ho visto finora. Non ho pienamente sperimentato tutto quello che ha da offrire, a causa delle condizioni meteorologiche, ma sono assolutamente ansioso di visitare sia la città che i posti circostanti. Mi sto abituando molto bene. Il cambiamento più grande è stato quello di utilizzare il trasporto pubblico perché negli ultimi due anni, in Germania, avevo una macchina. Mi piace come tutti i
percorsi siano codificati con i colori e facili da comprendere».
Per concludere due parole ai tifosi e, magari, senza sbilanciarsi troppo una promessa per la stagione.
«Voglio che i tifosi sappiano di avere un coach che allenerà con passione, che farà in modo che l’attacco sia pienamente preparato per ogni avversario, settimana dopo settimana. Voglio che sappiano che sono una persona molto competitiva che odia a perdere, non un perdente lamentoso, che sono genuino e autentico e, cosa più importante, che rispetto giocatori, allenatori, appassionati e il gioco stesso. Prometto che emergeremo settimana dopo settimana e giocheremo in maniera molto intensa, cercando di renderci competitivi non solo in uno, ma in entrambi i campionati che ci attendono in questa stagione».
Ufficio Stampa Seamen Milano