Non è stato un bel debutto casalingo per i Ranocchi Uta, sconfitti 21-7 da Torino. Ed è un peccato perché la “prima” in serie A dopo un quarto di secolo aveva richiamato tanta gente: tribuna del camposcuola di via Respighi gremita. “Infatti mi spiace tantissimo aver mandato a casa delusi i nostri fans. Volevamo conquistarli, invece abbiamo commesso troppi errori mentali, si vede che non li ho preparati bene durante la settimana e di questo mi prendo tutte le responsabilità”.
Coach Sclafani erge lo scudo a proteggere la truppa perché non si abbatta troppo dopo lo schiaffo subìto. L’attacco non ha girato a dovere ma, al contrario del match di Parma, non ha tenuto nemmeno la difesa e questo ha tolto sicurezza ai Ranocchi.
“Siamo tornati in campo per il 2° tempo che sembravamo morti, mentre sarebbe bastato un episodio per cambiare questa partita” riconosce l’head-coach di Uta. Come ad esempio il field-goal di Spada, finito fuori di poco nel 2° quarto. L’inerzia è rimasta sempre saldamente nelle mani dei Giaguari che dopo aver sbagliato un field-goal nel corso del 1° quarto per uno snap impreciso, nel 2° hanno sfondato con Scaramuzza che ha agganciato al volo un bel lancio di Morelli direttamente in end-zone. La difesa è rimasta spiazzata ed è calato l’avvilimento su una squadra che si sentiva forte proprio a causa dell’affidabilità del reparto difensivo. Dopo l’intervallo (al quale si è andati sul 7-0 per Torino) manca la rabbia agonistica giusta e così sono ancora i Giaguari ad allungare con una corsa di Patrone; il successivo calcio porta il punteggio sul 14-0. Gli Uta provano a reagire ma, giunti ormai a poche yards dalla meta, un lancio di Chase Venuto viene intercettato. Il qb perde lucidità e più tardi si fa intercettare un lancio corto che apre la strada al terzo touch-down ospite, con la difesa battuta di prepotenza. Sul 21-0 c’è la reazione tutta personale di Matteo Spada, che ricevuto al volo il kick-off dei piemontesi compie un vero e proprio coast to coast dribblando tutti e depositando la palla in touch-down. Lo stesso giocatore realizza anche il calcio ma ormai è tropppo tardi per ribaltare la gara. Una dura lezione: “Ma ci servirà – dice Sclafani -. Dobbiamo innalzare il livello dei nostri allenamenti perché abbiamo la squadra per fare un salto di qualità”. Domenica, ancora in casa contro i Grizzlies Roma, la partita della verità.
Ufficio Stampa UTA Pesaro
Foto Filippo Baioni