Skyler Suggs, ovvero un gigante del Missouri in cerca di una nuova squadra del cuore dopo l’addio dei Saint Louis Rams, ritornati da ormai un anno a Los Angeles. Il prospetto di Augusta, MO, ha passato una stagione con lo status di Undrafted Free Agent prima di firmare con i Guelfi Firenze ed imbarcarsi nell’avventura, la sua prima all’estero, della IFL 2017. Sbarcato in riva all’Arno venerdì 13 gennaio è adesso giunto, per il Defensive End ed Outside Linebacker classe ‘91, il momento di presentarsi ai microfoni del sito ufficiale della squadra con la sua voce da cantante soul.
Potresti descriverti come giocatore?
“Sono prevalentemente un Defensive End, anche se posso essere impiegato anche come Outside Linebacker. Uno dei miei punti di forza è sicuramente l’andare a portare pressione al quarterback avversario nelle situazioni di lancio. Mi piace avere uno stile molto aggressivo in campo e nella mia carriera ho sempre provato a mettere le mani addosso a tutti i quarterback che mi sono trovato a dover fronteggiare. Quando gioco sono sempre felice e questo mi dà la serenità necessaria per fare anche delle belle azioni. Aggiungo che sono un uomo a cui piace far squadra, ho sempre istaurato un bel rapporto con chi si batte per la mia stessa causa”.
Sarai anche nel coaching staff dell’International Football Camp di Touchdown Srl che si terrà al “Guelfi Sport Center” i prossimi 17/18/19 febbraio. Sarà la tua prima volta come coach?
“Per prima cosa voglio dire che sono molto eccitato all’idea di questa tre giorni di football, sarà un avvenimento davvero importante per tutto il panorama italiano. Negli ultimi anni della mia carriera universitaria mi è capitato di assistere giocatori più giovani, in tali occasioni mi sono sempre divertito imparando anche qualcosa”.
Parlami un po’ della tua esperienza con Team USA al World University Championship di Monterey:
“E’ successo tutto all’ultimo istante, non pensavo che avrei fatto parte della squadra ma alla fine la possibilità si è concretizzata e ho colto la mia occasione al volo. Mi sono divertito molto assieme a dei grandi compagni di squadra e ho fatto delle esperienze veramente molto importanti e formative, andandomi a misurare con atleti di altre nazioni. L’unico dispiacere è stata la sconfitta in finale che ci è stata inferta dalla selezione messicana, ma è stato un bel momento per me e ricorderò sempre quelle settimane con grande piacere”.
Qual è stata la reazione di genitori ed amici quando gli hai detto: “Ehi, me ne vado a Firenze a giocare a football americano”?
“Erano tutti entusiasti della cosa. Nella mia famiglia abbiamo già mio fratello maggiore, Scott, che gioca a basket nella ACB spagnola con il Manresa ed anche la mia ragazza, Vanessa Zailo, è sotto contratto con il Grunberg (formazione di basket femminile di seconda divisione, ndr) in Germania; quindi non potevo lasciarmi scappare l’opportunità di avvicinarmi a due persone così importanti nella mia vita”.
Hai un obiettivo per questa tua prima stagione europea?
“Sì, certo. Voglio giocare al meglio delle mie possibilità per aiutare i Guelfi Firenze, questa squadra può ancora migliorare per raggiungere il massimo del suo potenziale e sono eccitato di poter far parte di questo interessante progetto”.
So che le persone in America ti chiamano “Slim”, racconta di come è nato questo soprannome:
“E’ tutta colpa mia (ride, ndr). Quando sono arrivato alla Lindenwood University nel 2013 ero alla mia terza università in una manciata di anni ed iniziavo ad averne abbastanza di dover imparare tutti i nomi delle persone che mi circondavano, per questo motivo ho iniziato a chiamare tutti con il nomignolo di “Slim” finché non si sono vendicati iniziando a chiamare me con lo stesso appellativo che avevo affibbiato a loro”.
Matteo Angiolini
Ufficio Stampa Guelfi Firenze