Trentacinque anni dalla notte, ma c’è ancora chi si trova gli occhi lucidi al solo pensiero.
Sono passati ben 35 anni dal 5 luglio 1986 quando proprio a Bologna, allo Stadio Dall’Ara, davanti ad una folla che ancora oggi rappresenta il record italiano di spettatori ad una partita di football americano (oltre 24.000 persone nel secondo tempo a cancelli aperti) gli allora Bonfiglioli Riduttori Warriors Bologna divennero Campioni d’Italia contro gli Eurosystem Angels Pesaro.
Una notta magica che i vecchi guerrieri ricordano ancora con commozione, soprattutto nel momento in cui l’allora presidente, prof. Attilio Lodi, alzò la coppa al cielo e la Bologna sportiva esplose in un urlo liberatorio. Al terzo tentativo quei “pazzi del football americano” erano stati in grado di chiamare attorno a loro un numero di persone che neanche il grande basket cittadino aveva mai fatto.
Una gioia incredibile per S.Petronio e San Luca, certamente uniti nel tifo per i propri ragazzi.
Oggi le cose sono cambiate, ma i nuovi Carpanelli Warriors a volte sentono ancora discorsi su quella serata e sono sottoposti a confronti con un tempo che fu e che comunque la società di oggi sta cercando di far rivivere almeno nella stessa emozione di allora.
Un nucleo di vecchi giocatori ancora oggi è presente nello staff operativo e nel coaching staff dei nuovi Blue.
Ne prendiamo uno per tutti per farci raccontare le sue emozioni.
Era il punter, un ruolo cosiddetto speciale che in tantissime occasioni ha contribuito fondamentalmente al risultato finale di un incontro.
Il punter dei guerrieri 1986 si chiamava Fabiano Fontana e già nel 1984, il coach NFL dei Miami Dolphins, Sam Rutigliano, presente in Lunetta Gamberini ad una partita dei Warriors, disse: “un gran bel punter il vostro; continuate così”. Si riferiva proprio a questo giovanissimo atleta che ancora oggi è parte integrante del nuovo progetto guerriero.
Fabiano, cosa ricordi di quella sera?
È il ricordo più intenso della mia vita sportiva, con una sensazione di euforia incontenibile per aver conquistato il titolo di Campioni d’Italia.
Una gioia che si è resa ancora più intensa perché condivisa con tutti i compagni e lo staff della società Warriors. Sono emozioni che non mi abbandoneranno mai nella vita. Sono orgoglioso si averla vissuta in prima persona
Di cosa ti occupi professionalmente oggi?
Sono un grafico pubblicitario e faccio parte dell”agenzia di comunicazione Studio Fuoribordo che si trova all’interno del Centergross.
Siamo un gruppo di professionisti che collabora con lo stesso spirito di squadra che c’era nei Warriors e che proprio dalla mia esperienza sportiva giovanile riconosco come elemento necessario nella mia vita lavorativa e non.
Cosa fai oggi per i Carpanelli Warriors?
Assieme a un gruppo creativo di dirigenti, seguo da tanti anni l’immagine grafica istituzionale del brand Warriors Bologna 1981. Inoltre seguo proprio per il Main Sponsor, il coordinamento della sua immagine in relazione ai Warriors Bologna. Voi lo sapevate che la Carpanelli era già co-sponsor dei guerrieri negli anni ottanti? Anche questo mi rende orgoglioso di far parte di una storia bolognese che si ripete.
Ufficio Comunicazione Carpanelli Warriors Bologna
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