Avvincente successo dei capitolini in una interminabile sfida al Vigorelli di Milano
È impossibile raccontare la partita di ieri fra Ducks e Rhinos, davvero troppi i fatti salienti in quella che fino ad oggi è stata la partita più bella della stagione.
Cercheremo semplicemente di comunicarvi quelle che sono state le nostre emozioni, che ancora una volta ci hanno ripagato dei tanti sacrifici fatti per permettere ai giovani di praticare lo sport più bello del mondo.
Iniziamo dal Velodromo Vigorelli. Se credete che i luoghi trasmettano energia, il campo da gioco meneghino è una dinamo inesauribile. Lí dentro si respira la storia del football ed ogni azione si trasforma in un highlight. Un pensiero vogliamo dedicarlo al grandissimo lavoro di Milano Sport e di tutti gli appassionati di football che hanno aiutato l’ente a comprendere l’importanza di farne il “Tempio del Football” italiano.
Gli americani dicono “You Look Good, You Play Good” e la nuova divisa dei Ducks, ideata dal nostro Giovanni Bianco e realizzata da Dalsport, è davvero spettacolare. Aspettate di vedere le bellissime foto realizzate ieri da Stefano Scaccia (certate i suoi lavori su Facebook e non ve ne pentirete) per immaginare cosa provano i nostri atleti indossando quei colori.
E poi inizia la partita.
Un fardello pesante grava sulle spalle dei Ducks: due brutte sconfitte, il mondo esterno che esprime dubbi sulla qualità di una squadra che aveva ambizioni di Finale. Luke Casey, il quarterback Italo-americano dei biancocelesti, chiamato a dimostrare di essere uno dei migliori in Italia, perché adesso non ci sono più scuse. A Milano si deve vincere.
Il #8 al Velodromo è un leader, calmo, preciso, sempre concentrato e confidente nei suoi mezzi ed in quelli dell’attacco. Nonostante ogni volta che la partita sembra girare in favore dei Ducks ed i Rhinos trovano il modo di riacciuffarla, nonostante il turbillon di emozioni, il regista offensivo non ha dubbi e non permette agli altri di averne. L’attacco dei Ducks non può essere fermato.
Sulla sideline laziale, per tutta la gara, si erge una roccia umana, un gigante chiamato Jim Herrmann, che ne ha viste tante e che per l’occasione si è portato dietro l’anello vinto con i New York Giants a febbraio del 2012, nello storico Superbowl in cui hanno battuto i Patriots dei record ed il GOAT Tom Brady. Lo mostra ai ragazzi, per ricordargli di avere fiducia nel lavoro che stanno facendo, di avere fiducia in se stessi e nei propri allenatori. E la difesa risponde. Il risultato in questo è bugiardo, i biancocelesti hanno giocato una grande partita, hanno mostrato grinta, determinazione, resilienza e nella giocata più importante, la trasformazione da due punti tentata dai Rhinos per vincere a pochi secondi dalla fine del match, hanno chiuso tutti gli spazi e messo al sicuro il risultato.
Per chiudere questo racconto, non possiamo non citare gli avversari, senza i quali questo storico incontro non sarebbe potuto accadere. Anche loro ci hanno messo tutto quello che avevano, tutto il cuore, i polmoni, i muscoli; mille volte sono finiti sotto e mille volte sono risaliti, degni antagonisti in questa epica storia. Bravissimi veramente, ci dispiace che uno dei due abbia dovuto vincere, perché anche voi meritavate la gloria.
Ma è già tempo di volgere lo sguardo al futuro. Sabato si va a Firenze ad affrontare i Guelfi, altra sfida che si preannuncia imponente.
Noi ci saremo e chiediamo a tutti voi della Lazio Family, voi che amate il football, di seguirci ancora una volta, per vivere le emozioni che solo il football sa dare in questo frangente ancora cupo.
Ufficio Stampa Lazio Football
foto Stefano Scaccia
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