Dolphins implacabili. Vincono 35 a 7 su Milano e restano primi.

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ph.credits LORENZA MORBIDONI

I GLS Dolphins Ancona confermano anche con i Rhinos Milano la “regola” del Mandela, terreno nel quale i marchigiani non perdono da due anni (ultima sconfitta in casa con Parma nel maggio 2023). Finisce 35-7 la gara monocorde che ha visto i Dolphins giocare contro i lombardi senza strafare ma con la solita metodica e caparbia precisione difensiva. Il primo quarto vede i Dolphins costretti al punt nel drive di esordio per uno snap maldestro. Milano parte affidandosi alle corse di Facino che guadagna bene per le vie centrali sino a quando la difesa dorica non si adegua, sino a quando cioè capitan Giardinieri non regola la distanza del fratellino Karim e di quel martello demolitore che è Soltana. Davanti a loro Genga, Evangelisti e Domenicone piazzano sack a grappolo, sfruttando anche l’assenza dei capoclasse Luciani e Viviani tenuti a riposo.

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Nel secondo quarto i Dolphins provano le corse con un Gentili ancora non esplosivo affidandosi ai passaggi per chiudere il primo down. In questa fase si ha la sensazione che coach Aquinati giochi come il gatto con il topo. E la zampata felina arriva su di un terzo down quando Eaton mette il cuoio nelle mani a Tyler Terhark entro l’end zone per 20 yds. Brancaccio è inesorabile al calcio e si va sul 7-0. I Rhinos ripartono carichi di buoni propositi con il qb McCray che smista corse a qualche passaggio verso Paganini. La difesa anconetana concede ben poco su terra e nel gioco aereo la secondaria marchigiana di Petrilli e dei Rotelli Bros. è ermetica come il sottovuoto.

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L’attacco dorico non gira a pieno regime, Fred Orlandini droppa qualche palla di troppo ma ci pensa il fratello Alessio a chiudere due bei primi down. Si gioca sul corto e Milano in difesa cerca di dare pressione venendo uccellata inevitabilmente da un pass del metronomo Eaton che pizzica Dazzani mal coperto dalla safety. L’esperto ricevitore dorico con un taglio da manuale salta l’avversario e vola per 60 yds oltre la linea di meta. 14-0. I Rhinos feriti si rimettono a caccia dei Delfini. Qualche corsa di Facino e di Olivas, schierato anche come runner, poi McCray lancia per Boni su cui difende l’impeccabile Petrilli con il risultato che la palla schizza al cielo ed il più esto è quel birichino di Raffaele Rotelli che intercetta e ritorna per 40 yds sino alle 20 neroarancio. Con poco tempo sul cronometro coach Aquinati ordina al qb Eaton la soluzione “bread and butter” ovverosia un lancio su Terhark che bissa la marcatura per il 21-0 che porta le squadre negli spogliatoi. Si riparte con i Rhinos palla in mano. Qualche primo down prima di un terzo e profondo coperto magistralmente da Manuel Nemo che forza i lombardi ad un punt, l’ennesimo. I GLS Dolphins piazzano un paio di corse con Brancaccio e Giuliodoro e quando aumenta la pressione milanese sulla linea di scrimmage il solito inesorabile Eaton infila gli avversari con un pass spettacolare da oltre 40 yds che trova le mani educate di Federico Orlandini, che si fa perdonare il primo tempo incolore. 28-0. Iniziano le rotazioni in casa verde arancio con gli allenatori che danno ripetizioni importanti a “Money” Nocera al rientro da un infortunio e che con un paio di ricezioni mostra di aver recuperato alla grande. Seppur con Ancona zeppa di back up Milano non trova luce in attacco, segno che la squadra di coach Parker sta crescendo anche nella profondità dei ruoli.

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Nell’ultimo drive in cui è in campo il qb dorico Eaton cala il sipario con un colpo di scena che lo vede lanciare in profondità su “Kikko” Dazzani per 50 yds, Il 35-0 ha il sapore dolcissimo della gioia del kicker diciottenne Ballarini che centra i pali e va ad abbracciare l’allenatore specialista Morichi. L’ultimo quarto vede in campo tutti i marchigiani a roster tra i quali i diciottenni Fiorini, Gatti, Chiarini e Rosati oltre al “battesimo del fuoco” del diciassettenne Francesco Petrilli che ha dato il cambio direttamente al fratellone Riccardo nella posizione di corner back. Solo nell’ultimo drive Milano trova la marcatura della bandiera con McCray che viene bloccato sulla linea di meta da un robusto placcaggio di Diamantini prima di trovare in meta Boni con un pass. 35-7 il finale con la solita festa di pubblico al Mandela e qualche lacrima per l’esordio dei tanti ragazzini proveniente dalla “cantera” dorica. <Sono particolarmente soddisfatto – commenta il DT e coach Roberto Rotelli – per la vittoria, ovviamente, ma anche per aver potuto far giocare ed esordire davanti al nostro pubblico questi ragazzini cresciuti nelle nostre giovanili. Per sopravvivere nel “marketing” delle discipline sportive possiamo solo essere coerenti con quello in cui crediamo e che abbiamo sempre fatto. E far giocare anche i diciassettenni nella IFL, scusatemi, non è da tutti>.

Domenica prossima si va a Bergamo in casa dei Lions fanalini di coda.

Ufficio Stampa Dolphins Ancona

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