Brutta ed inattesa battuta d’arresto per i Giaguari Torino che tornano da Roma a mani vuote dopo aver perso di misura 23-20 una partita equilibrata e ben giocata dai capitolini, che hanno fatto il necessario per aggiudicarsi l’intera posta.
Attesi ad una ripartenza in quarta dopo la sconfitta di Firenze, i Giaguari sono apparsi impacciati e pasticcioni, soprattutto nel primo tempo, quando non sono riusciti a fermare le incursioni del quarterback avversario Norwood e, nel contempo, hanno trovato grosse difficoltà a macinare yard commettendo anche errori grossolani che hanno impedito l’avanzata di un attacco guidato da un Lewandowski apparso leggermente sottotono rispetto alle ultime uscite.
I Marines hanno approntato una tattica perfetta per sfidare una difesa come quella dei Giaguari, dotata di grandi individualità nella secondaria. Anziché correre inutili rischi di vedersi intercettati i palloni profondi, i Marines hanno preferito affidarsi alle corse personali del proprio quarterback e, quando c’era bisogno di mettere la palla in aria cercavano sempre di colpire le zone medio corte, ricorrendo spesso anche agli screen con discreto successo. Una tattica che ha tagliato completamente fuori un punto di forza della retroguardia giallonera lasciando quasi inoperosi i vari Latorraca, Lazzaretto e Pochettino, che hanno comunque dato il loro contributo in supporto sulle corse.

In difesa, invece, i Marines hanno optato per un approccio molto aggressivo, mandando in pass rush anche sette uomini contemporaneamente, confidando nella propria secondaria per tenere a bada il corpo ricevitori, che da questa partita si è ritrovato orfano di Andrea Serra, volato a Vienna per giocare nella lega europea con i Vikings, finalisti lo scorso anno. La grande pressione su Lewandowski ha costretto il quarterback dei Giaguari a scappare spesso e volentieri, dai difensori avversari che lo hanno obbligato a lanciare in corsa, riducendo così la sua precisione.
Quello che è risultato, però, vincente per i Marines è stato l’approccio sui quarti down. Per tre volte i laziali hanno optato per il field goal, potendo contare sulla gamba potente di Impallomeni, che ha messo a segno tre calci e due trasformazioni. Torino, invece, ha scelto di cercare la conversione in primo down, riuscita, però, solo in due occasioni su sei tentativi. Soprattutto nel primo tempo, le due occasioni fallite dentro le 20 avversarie, si sono rivelate decisive, alla fine, sul punteggio finale.
I Marines sono andati avanti dieci a zero nel secondo quarto, dopo un primo quarto senza segnature, ed hanno scavato il solco che i Giaguari non sono riusciti a colmare. Giuliani ha ricevuto un passaggio in touchdown da Lewandowski, ma allo scadere del primo tempo, Norwood ha portato di nuovo i Marines avanti di dieci punti. Nel terzo quarto un fumble interrompe il drive di apertura di Torino e i Marines piazzano altre tre punti con un field goal di Impallomeni, a cui risponde Salsa, che riceve una bomba da 47 yard da Lewandowski.
Nell’ultimo periodo i Marines rimettono due possessi di distanza con il terzo field goal di Impallomeni, ed i Giaguari rispondono ancora con Giuliani, ma non c’è più tempo per tentare la rimonta. I Marines tengono palla a terra per rischiare il meno possibile e far correre il cronometro, e la partita si chiude sul 23-20 finale.
La sconfitta non cambia le posizioni in classifica, ma la vittoria degli Skorpions mette i Varesini ad una sola vittoria di distanza dai Giaguari, che saranno chiamati nei prossimi due turni a due impegni tosti e decisivi. Si partirà nel weekend post pasquale con la sfida con le Aquile, squadra che sta uscendo fuori alla distanza, per poi andare in casa degli Skorpions Varese a giocarsi presumibilmente il secondo posto del girone se non direttamente l’accesso o meno ai playoff.
Una seconda parte di campionato decisamente in salita, per i Giaguari, che dovranno ritrovarsi e riconfermare le belle cose fatte vedere nel girone di andata.

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI
Juha Hakala – Defensive Coordinator: «Una partita a due facce. Abbiamo impiegato tanto tempo ad entrare in partita, oggi, e siamo un po’ caduti nella trappola del loro attacco. Si è visto bene nel primo tempo, quando abbiamo perso molti uno contro uno, abbiamo concesso troppi punti ed anche in attacco non siamo stati in grado di segnare abbastanza punti. Nel secondo tempo ci siamo svegliati ma, come si dice “troppo poco e troppo tardi”. Abbiamo anche dovuto fare i conti con un kicker fenomenale che, con un campo così corto, manda sempre la palla in touchback, ed ha più opportunità di calciare un field goal. Come coach difensivo se costringo l’avversario a calciare un field goal è sempre un buon risultato, perché il nostro attacco ha poi sempre la possibilità di segnare sette punti, ma oggi la grossa differenza è stata proprio il loro kicker che ha messo a segno tre field goal. Penso che su un campo di lunghezza normale qualcuno di questi drive finiti in field goal avrebbe avuto qualche possibilità in più di essere fermato prima ed avremmo avuto qualche punt in più al posto di qualche field goal. Da qui in avanti dovremo giocare una partita alla volta, e dobbiamo stare lontani dalle trappole mentali di queste ultime due settimane, durante le quali tutti pensavano che, arrivando con un record di 4-1 la partita con i Marines, che erano 1-4, sarebbe stata una formalità. Dobbiamo pensare solo alla prossima partita ed a migliorare. Ferrara sta crescendo molto, ha fatto giocare anche il secondo import, King, in attacco la scorsa settimana, ed hanno introdotto nuovi schemi e nuove soluzioni che dovremo studiare attentamente per essere pronti per affrontarli».
Ufficio Stampa Giaguari Torino