Il cuore dei Pirates batte fino alla fine

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ph.credits DARIO FUMAGALLI

Succede tutto nel secondo e ultimo tempo di questo complicato primo campionato Pirates 1984 in IFL.

Il presidente Giacchello aveva chiamato a raccolta i tifosi e gli appassionati di football americano del territorio ligure e la risposta c è stata: sia sugli spalti che sul gridiron.
Due sono le vittorie dei Pirates in questa regular season e dopo quella di inizio marzo in casa contro i Lazio Marines, ecco arrivare la bella quanto inutile vittoria di quest’oggi contro le Aquile Ferrara.

I ragazzi di coach Giuso Delalba hanno combattuto per questa “W”, hanno lavorato tutta la settimana come se in palio ci fosse qualcosa di più che limitarsi ad attendere di sapere dove si giocherà il play out contro i Lions Bergamo l’8 di giugno.

Il 14–3 (TD rush del giovane e promettente Longato e il TD pass di Baca Ugalde in versione Larry Fitzgerald, su pass di Burato) segna il ritorno prepotente del “Black wall” ligure, la tanto famigerata difesa dell’ DC De Cunsolo che quest’anno faticava nelle coperture ma che mai ha avuto cenni di sconforto.

ph.credits DARIO FUMAGALLI

Quando il risultato era pesante sul tabellone e la gara ormai agli archivi per gli avversari, i vari Bologna, Raffaelli, Bruno e Fleurissaint mai hanno dato segno di cedimento o di voler gettare la spugna, perché questo è lo spirito dei pirati, questa è l’aria che si respira a casa Pirates.

Questa vittoria festeggiata e voluta con e per il pubblico deve essere di sprono per giugno, quando i pirati scenderanno in campo per la gara che vale non una stagione soltanto, ma ben 8 mesi di sacrifici, lividi, botte alle gambe e al costato, lacrime, notti insonni e tante emozioni andando a viversi le partite nei campi di IFL, in giro per il nostro bel paese.
Da quell’esordio burrascoso a Firenze a casa dei Guelfi i Fiammenghi brothers and co. ne hanno ingoiato di fango e di fatica ma sono ancora qui, vivi, belli e pimpanti.

Freschi come i fiori di maggio pronti a vendere cara la pelle contro i leoni bergamaschi.
Questa sfida era stata denominata “the last dance” ma non è così per i pirati, ancora in giro di valzer, ancora due ore e mezza di emozioni e lividi, per cercare di regalare ancora un anno di grande football americano ai sempre più tifosi e appassionati liguri, perché in questa terra difficile, battuta dalla tramontata gelida in inverno e schiacciata dal caldo torrido in estate forgia caratteri rudi, gente dal viso duro ma che é pronta a seguirti e sostenerti se vede che sputi fatica per i loro colori e la loro terra e state pur certi che questi ragazzi, questo coaching staff, questo front office non ha fatto altro dall’ottobre scorso.

Giorgio Bianchini
ufficio stampa Pirates 1984

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