I GLS Dolphins “saccheggiano” Milano

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ph.credits GERMANO CAPPONI

I GLS Dolphins Ancona salgono sulle montagne russe meneghine e dominano nel bene e nel male una gara nella quale i blasonati Rhinos Milano hanno comparsato o poco più. I marchigiani hanno perso di misura la gara di esordio in casa Frogs e vogliono mettere una W per dare un segnale al campionato ed al girone A. Ci riescono nel migliore dei modi mostrando tutto il bene e tutto il male di cui sono capaci.

Pronti via ed i verdearancio sono in meta con un pass da 12 yds di Terhark dopo che Gentili e la sua linea si sono conquistati oltre 60 yds con corse efficicaci. 0-7.

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I Rhinos entrano per il loro primo drive ma nel secondo gioco è il baby Genga a piazzare un sack sanguinario che costringe il team di coach Lorandi al punt. Il coach offensivo Aquinati suona al piano forte la sinfonia offensiva dorica che con due corse e tre lanci portano Eaton sulla red zone dopo una mirabile ricezione dello spilungone Gianfelici. La difesa lombarda è impalpabile in balia delle tracce corse dagli ospiti e quando Eaton lancia su Flamini è proprio il folletto dorico a liberarsi del diretto avversario varcando la linea di meta palla in mano. 0-14.

In un amen Ancona allunga mentre i neroarancio annichiliti cercano di capire quel che sta succedendo in un Vigorelli ammutolito. Palla ai padroni di casa e la corsa del portentoso Pooda si ferma dalle parti del “dynamic duo dorico” Luciani-Domenicone. Pooda viene mandato a correre sull’altro lato delle ottima linea difensiva dorica di coach Moscatelli ma non va meglio, anzi. Il riunner ex Parma mette la testa oltre la linea di scrimmage e viene pietrificato da Karim Giardinieri che lo punisce oltremodo facendogli perdere il controllo della palla che cade tra i piedi di Domenicone che la fa sua.

Inizio secondo quarto i GLS potrebbero andare per la giugulare dei Rhinos ma peccano di “killer instinct” ed il calcio dei dorico viene bloccato dai padroni di casa. Si resta con il risultato immutato sino all’intervallo con Ancona che si adatta al gioco lento e farraginoso di un attacco Rhinos incapace di detonare tutto il suo potenziale dato, sulla carta, da una delle batterie di ricevitori più forti di Italia. E’ Ancona in questa fase a droppare troppi pass in attacco con il qb Eaton che invece di cercare soluzioni a corta distanza per muovere la catena punta alla profondità.

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Si riparte come ci si era fermati con Ancona impenetrabile in difesa ma poco concludente in attacco. Milano? I lombardi non pervenuti e vengono tenuti in vita unicamente dalla perseveranza dell’americano Olivas, un giocatore veramente forte che copre da solo tutto il campo. Ed è proprio lui a mettere le mani sul lancio mal ricevuto da Flamini piazzando il più classico dei pick-six. La trasformazione da due punti non va ed i Rhinos si rianimano sul 6-14. Il punto più basso della gara dorica si ha in questo frangente con un passaggio a vuoto del gioco e delle emozioni dell’attacco che darà sicuro da lavorare a coach Aquinati. I padroni di caso “vorrebbero ma non possono” nulla. Un po’ perché la difesa dorica non cede un passo un po’ perché i suoi dardi più pregiati sono in serata no, soprattutto dopo che Madji Soltana, ufficialmente tornato Magic, dispensa mazzate come il prete con l’acqua santa. Milano trova l’unica ricezione degna di nota di Escobar ma con un apio di falli viene costretto il field goal. 9-14.

ph.credits GERMANO CAPPONI

Quarto periodo. Niente panico sulla panchina ospite. I Dolphins sanno di essere artefici del proprio destino e staccano la macchina della macchina che tiene in vita i Rhinos con le specialità della casa. No huddle offense e ritmo travolgente. Dazzani si scalda con una ricezione centrale ed Orlandini gli rende la pariglia assieme a Terhark. Aquinati manda in profondità Eaton e Dazzani lascia a terra il diretto avversario trovando la maniglia di un pallone morbido ed educato. 9-21. I nero arancio si dimenano, provano a fare qualcosa ma Viviani e Gianfelici in linea dettano legge e nel drive successivo è ancora Kikko “wide open” Dazzani a varcare la linea dei sogni palla in mano. Titoli di coda.

Ci sarà da rimuginare per il passaggio a vuoto dei Dolphins, un buco che altre squadre avrebbero sicuramente fatto pagare caro. Non di certo i Rhinos dio sabato sera apparsi decisamente sotto tono, complicati e soprattutto remissivi.

Ora per i marchiani una settimana di pausa prima della gara in casa contro i Lions Bergamo.

Ufficio Stampa GLS Dolphins Ancona

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