Cari amici, fan del football americano ma, soprattutto, fan dei Bergamo Lions, Jack è qui questa volta un nuovo membro del Coaching Staff che affiancherà Coach Doug Cosbie nella sideline orobica in questo ritorno dopo cinque anni nel Campionato di Prima Divisione IFL che inizierà nel 2025. Con una grande esperienza nel football liceale, nell’arena football e nel football collegiale, i Bergamo Lions sono orgogliosi di dare il benvenuto in famiglia il leggendario Offensive Assistant Coordinator Coach Terence Patrick «Terry» Malley. Coach, grazie per essere qui con me e benvenuto nella famiglia Lions!
Oh, grazie mille! Sono molto eccitato all’idea di questa nuova avventura che andremo a intraprendere insieme.
Bene! Coach, prima di oggi avevi mai sentito parlare del football giocato in Italia e in Europa? Cosa pensi della nostra situazione da un punto di vista puramente tecnico?
Beh, in effetti ne ho sentito parlare quando ero Coach all’Università di Santa Clara, tanto tempo fa, molti dei ragazzi laureati in Dicembre sono venuti a giocare in Europa per tre/quattro mesi ed è stato un bellissimo periodo di transizione per loro, giocare al College e prima di tornare qui a lavorare. Poi, quando a Doug è stato chiesto di venire ad allenare in Italia ho avuto modo di vedere il Campionato perso via streaming due anni fa, ho avuto l’occasione di vedervi giocare, poi sono stato coinvolto io stesso inviando diversi miei giocatori da San José State a fare esperienza anche in Europa, quindi è stata un’esperienza che ho ammirato dall’esterno. Poi, mia moglie ha letto «Il professionista» diverso tempo fa e mi ha detto «Ehy, questa è un’esperienza che devi assolutamente fare!» e penso che questa dichiarazione abbia avuto effetto su Doug tanto da spingermi a farlo.
Bene, uhm… Coach, hai avuto l’opportunità di avere una panoramica video della nostra Offense? Quali pensi siano gli aspetti da migliorare e quali i punti di forza da potenziare?
Beh, questo è un po’ difficile: Doug mi ha mandato delle informazioni di cui abbiamo parlato, di parte della squadra e del moi incarico, sono stato coinvolto con il Quarterback che abbiamo reclutato, Jay Butterfield che ho allenato lo scorso anno a San José State, quindi conosco le sue abilità e Doug sembra ancora coinvolto nel processo di recruitment dato che mi ha parlato di diverse persone e delle loro skills, poi abbiamo fatto diversi meeting e mi ha mandato diverse informazioni riguardo schemi, protections e cose di questo genere. Abbiamo avuto ancora un meeting questo Venerdì con me, Jay e Doug e molte di queste cose ci sono familiari, ho lavorato un po’ con Doug in passato, tanto tempo fa, c’è molta familiarità con quello che ho visto nelle partite di due anni fa può notare che riporto del gioco d’attacco nel football.
Bene, uhm, Coach cosa consiglierebbe a un italiano che decide di intraprendere una carriera da Coach di football e a un giovane che decide di approcciarsi al nostro sport preferito per la prima volta?
Sai, questo è un fatto interessante perché il gioco è cambiato un bel po’ e le persone che arrivano per quanto riguarda l’accordo sullo scouting, sono molto preparate in ambito informatico e sono molto loquaci con un Coach come me, questi ragazzi ti inviano le analisi, molto naturale per loro, soprattutto nel coinvolgere i Coach e dal mio punto di vista hai bisogno di qualcuno accanto di davvero competente e iniziare a usare il suo network. Imparare il più possibile da queste persone, utilizzare il loro network, spostarti e apprendere ancora. Sai, negli Stati Uniti ti capiterà di lavorare gratuitamente per diversi anni, ma potresti lavorare con il ragazzo di fianco a te che potrebbe essere la star del futuro per i successivi quattro anni. Quindi, il moi consiglio è: circondati di persone tra le più accorte possibile, potrebbe significare investire e iniziare a imparare da loro, indipendentemente dalla tua natura, che tu sia più analitico o focalizzato maggiormente sul football giocato. Probabilemente, dieci anni fa, non avremmo fatto questo stesso tipo di conversazione.
Bene, Coach… ora una domanda un po’ più… «leggera»: Bergamo è una città di grandi lavoratori con una tradizione storica e culturale molto forte. Cosa pensa di poter «portare a casa» da questa sua esperienza in Italia e, in particolare, da questa sua esperienza a Bergamo?
Beh, circa quindici anni fa sono stato un insegnante di storia antica, quindi verrò sicuramente coinvolto nell’andare in giro per la città, dalla parte antica a quella più moderna, osservare edifici costruiti molto prima della mia città qui in California, sarà bello venire coinvolto nella cultura cittadina, vedere gente vivere diversamente da come sono stato cresciuto io, sarà una bella occasione per rivalutare quello che faccio io a casa. Abbiamo un detto nella mia famiglia che recita: «più cose vedi nel Mondo e più risulti interessante come persona». Per questo motivo penso che questo mio soggiorno possa rendermi un po’ più interessante quando tornerò a casa. Ho sentito di persone che sono andate a trovare Doug nel suo primo periodo in Italia e sono tornate entusiaste, grate delle persone che hanno consciuto e mi piacerebbe venire a conoscere le persone che, invece, ha conosciuto in Italia. Io considero Doug un buon amico, ci consideriamo buoni amici, e so che si circonda sempre di belle persone.
A questo punto, Coach, mi piacerebbe che si rivolgesse ai fan dei Bergamo Lions e ai cittadini di Bergamo invitandoli allo stadio per l’inizio della stagione di Prima Divisione IFL che inizierà nel 2025.
Bene, siamo molto carichi per la stagione che sta arrivando, sono gasato del fatto di aver scalato la Divisione e crearne un punto di forza. E, per quanto riguarda la storia della nostra città, spero che la nostra squadra rifletta la storia della nostra città, lavorando duro ed eseguendo bene, e sarà eccitante giocare e vedervi spingervi al limite per tre ore ogni singola partita.
Grazie per essere stato in mia compagnia, Coach. E… non vedo l’ora di vederti in campo.
Non vedo l’ora di conoscerti di persona, grazie per avermi avuto tuo ospite e non vedo l’ora di incontrare tutti voi.
Mattia Chiarella
Ufficio Stampa Lions Bergamo