Andrea Rock è un musicista, conduttore radiofonico, personaggio televisivo e disk jockey tra i più apprezzati in campo nazionale, con una conoscenza della musica rock che ha pochi eguali. La sua trasmissione, Virgin generation, programma di cultura rock contemporanea, vanta indici di ascolto altissimi da oltre un decennio. Andrea è un grande appassionato di sport americani, dalla NBA alla NHL, fino alla NFL con un interesse particolare per il football italiano dove da tempo lo conosciamo come grande tifoso dei Cisalfa Seamen. A lui abbiamo riservato qualche domanda.
Ciao Andrea. Ti conosciamo come grande esperto e appassionato di sport americani. Da dove nasce questa tua passione? Possiamo dire che lo sport made in USA è rock?
«Ciao a tutti! La mia passione per gli sport USA nasce da bambino attraverso la pallacanestro NBA della quale mi parlò per la prima volta mio padre. Erano gli anni ’80 e l’asse Milano-America era solido. Nel basket era il momento dello showtime, con Magic Johnson come uomo immagine della lega; mi regalarono anche una sua maglia. Quando il rapporto con mio padre si deteriorò, come sfregio, decisi di cominciare a tifare per i grandi rivali: i Boston Celtics. Più in là negli anni sarà la musica punk hardcore ad avvicinarmi alle altre leghe: attraverso le copertine dei gruppi di Boston che si chiamavano Slapshot o Ten Yard Fight, mi cominciai ad interessare all’hockey e all’NFL. Quindi, per rispondere alla tua domanda, questi sport sono maledettamente rock!»
NFL 2020. Si gioca, come nel resto del mondo, in un clima surreale. Quale sensazioni trai dalla stagione in corso? Chi vedi come favorito, a chi vanno le tue preferenze e come stai vivendo questo campionato “sui generis”?
«Con mio grande rammarico, non ho mai visto un incontro NFL dal vivo: sempre e solo in tv o tramite il web, quindi a livello di fruizione personale, cambia poco. Cambia sul campo, ovviamente, in maniera sensibile. Sentire quegli stadi così rumorosi, spaventosamente silenziosi, modifica parte delle strategie di gioco delle squadre. Senza contare quello che comporta a livello di roster quando si riscontrano casi di positività. E’ un campionato diverso, ma che deve comunque essere preso sul serio. Le squadre sono scese sempre in campo e devono farlo, in sicurezza, anche in questo momento. Chi vedo come favorita? Credo che gli Steelers potranno fare bene anche in post season, oltre ai campioni in carica dei Chiefs. Mi stanno piacendo molto i Bills che credo saranno una spina nel fianco per le due sopracitate.»
Parliamo di football italiano. Sappiamo che sei un grande tifoso dei Seamen che hanno legato in passato il loro nome a Virgin Radio. Cosa pensi dello “spaghetti football”?
«Credo sia una realtà bellissima, fatta di tanta passione e carica di valori importanti. Proprio per questo motivo mi sono messo in gioco personalmente per portare questo mondo all’attenzione nazionale e spero di aver dato il mio piccolo contributo nel tempo che mi è stato concesso per farlo. Oggi, in radio, mi scrivono tanti giocatori e appassionati da tutta Italia, quindi qualcosa è arrivato e ne sono molto felice.»
Si vocifera, anche se si tratta di un progetto in fase embrionale, di un nuovo campionato professionistico in Europa, dopo la chiusura della “NFL Europe”. La ELF dovrebbe scattare nel 2021 con un nucleo di squadre tedesche e un team polacco. Esiste persino un progetto di espansione che vedrebbe coinvolti dieci paesi europei, per rendere il prodotto appetibile alla NFL che potrebbe qui dirottare i migliori prospetti. Cosa ne pensi?
«Sono progetti grandiosi a livello di prospettiva, ma non facilmente attuabili e voi lo sapete bene. Purtroppo il vecchio continente continua ad affidarsi ad altre realtà quando si parla di sport, con un divario incolmabile.»
Ufficio Stampa Seamen Milano