Poker Seamen!

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Finalmente è calato il sole sullo Stadio Lanfranchi e, mentre il pubblico si accomoda in tribuna, la finalissima di Prima Divisione ha un prologo importante, con l’induzione nella Hall of Fame del Football Italiano di tre nuovi personaggi, destinati a restare per sempre nella storia del nostro sport. Stiamo parlando di Luigi Vedovato, Giovanni Frisiani Parisetti (entrambi purtroppo scomparsi )e Massimo Fierli, figure che hanno ricoperto ruoli importanti a livello dirigenziale, arbitrale e, nel caso di Fierli, agonistici nel football e flag football italiano.
Alle 20.50 fanno il loro coreografico ingresso in campo le squadre finaliste: i Giants Bolzano(away team) e i Seamen Milano (home team), campioni in carica. L’esecuzione degli inni nazionali italiano e americano sono affidati alle belle voci di Lorenzo Campani e Manu LJ, accompagnati al pianoforte dal maestro Stefano Vaccari.
Dopo il coin toss partono in attacco i Seamen, ma sono subito scintille perché i campioni d’Italia in carica perdono subito il pallone in campo favorevolissimo per i Giants, che alla prima azione offensiva segnano con un pass del QB Rodney Brown su Marco Bonacci. Il calcio di trasformazione di Giuseppe Della Vecchia va a buon fine e i Giants passano in vantaggio: 0-7! I Seamen reagiscono immediatamente e con una serie di lanci-bombe di Luke Zahradka arrivano a ridosso della goal line. Tensione alle stelle: lo “schiaffo” dei Giants ad inizio partita ha tramortito un po’ tutti: vedere i Seamen costretti a rincorrere non è cosa solita, almeno in questa stagione! La fortissima difesa dei Giants mette sotto pressione l’attacco di Milano, che decide di affidarsi al piede sicuro di Stefano Di Tunisi per accorciare le distanze: 3-7.
I Giants ripartono, e l’intesa tra Brown  e i suoi ricevitori, Bonacci e Mark Simone su tutti, è perfetta. Il backfield blue navy fatica a contenere i lanci del QB americano avversario e il guadagno di terreno si fa importante e a 1’56” dalla fine del primo quarto di gioco raddoppiano con Mark Simone, che riceve un altro bellissimo passaggio di Brown direttamente in endzone. La trasformazione va a segno: 3-14.
I Seamen ripartono dalle 10 yard difensive, ma faticano ad avanzare e solo una penalità inflitta ai Giants consente loro di chiudere il down e provare a guadagnare terreno. Il primo quarto di gioco si chiude con i marinai sulle proprie 23 yard e le statistiche sono impietose: 7 i primi down conquistati da Bolzano, solo 3 da Milano. Sono 106 le yard di total offense a referto per i Giants, e solo 61 per i Seamen. Ed è  stato il gioco aereo a dominare. I Seamen in attacco faticano a mostrare il repertorio che li ha resi imbattibili questa stagione. La difesa dei Giants è un muro che nemmeno lo ‘Zar’ pare riuscire a superare e Milano è costretta nuovamente al punt. All’ennesima offensiva aerea di Bolzano, questa volta la secondaria dei Seamen riesce a fare buona guardia e anche per Bolzano è necessario ricorrere al punt. A 7’29 dall’intervallo, finalmente i Seamen riescono a varcare la metà campo avversaria, con un buon mix di giochi via aria e via terra, con Pietro Stillitano e Andrea Fiammenghi sugli scudi. Sarà però Danilo Bonaparte, una delle tante stelle offensive dei milanesi, a mettere il primo sigillo blue-navy della partita. Il punteggio si arrotonda grazie alla trasformazione da due punti, ottenuta con un lancio di Zahradka su Xavier Mitchell, alla prima ricezione della partita: 11-14.
I Giants reagiscono con veemenza e chiudono 4 primi down consecutivi, mangiandosi letteralmente il territorio avversario, quando mancano meno di 2 minuti all’Half Time. Ma la difesa dei Seamen questa volta riesce a bloccarli in red zone e si va all’intervallo a punteggio invariato.
L’Half Time show, in puro stile a stelle e strisce vede l’esibizione della marching band olandese, Takostu, campione e del mondo: uno spettacolo di precisione e sincronia condito dalle classiche marce che hanno reso celebri questi performer. A seguire, l’esibizione di Lorenzo Campani e Manu LJ, con la presentazione del nuovo singolo dell’artista emiliano “Come Jon Snow”, accompagnati dai ballerini. Uno spettacolo che il pubblico ha seguito con attenzione, premiandolo con grandi applausi.
La partita riprende e il tifo blue navy si fa infernale. I Giants partono in attacco ma il reparto difensivo dei Seamen pare aver trovato il bandolo della matassa e il primo drive della ripresa porta ad un nulla di fatto. E’ un big play dell’offense milanese a far saltare il pubblico in piedi: Zahradka  spara una bomba su Mitchell che riceve sulle 20 yard dei Giants e vede l’endzone! Un’interferenza difensiva porta Milano a 3 yard dalla goal line e al terzo tentativo i Seamen passano in vantaggio con una QB sneak di Zahradka. Di Tunisi trasforma: 18-14.
 L’inerzia sembra essere passata dalla parte di Milano, ma i Giants provano a risalire e ricominciano a guadagnare terreno rapidamente, prediligendo il gioco aereo, che chiaramente sta mettendo in difficoltà la secondaria dei Seamen. Brown, però, perde lucidità, anche per la continua, asfissiante pressione della OL milanese e il lungo drive offensivo dei Giants termina con un punt. La difesa di Bolzano contiene il gioco di corsa di Milano, ma fatica sui lanci lunghi e puntualmente lo ‘Zar’ li punisce scegliendo uno dei suoi bersagli preferiti, Stefano di Tunisi. Milano Arriva sulle 20 yard difensive dei Giants ma al quarto tentativo i Seamen devono affidarsi al piede di Di Tunisi per il field goal che arrotonda il vantaggio milanese: 21 a 14. Il terzo quarto di gioco termina senza altri scossoni, con la difesa dei marinai che argina l’offense bolzanina e con Mark Simone che zoppica vistosamente. Un occhio alle statistiche per capire come sia cambiato il gioco: 255 le yard offensive totali per i Marinai (delle quali 206 su lancio), contro le 227 dei Giants (193 passing yard). I numeri parlano adesso di un equilibrio quasi perfetto, ma i Seamen sembrano essere più lucidi in questa fase della partita e i Giants paiono accusare la stanchezza, con i tanti giocatori costretti al doppio ruolo da un roster di assoluta eccellenza ma più corto di quello dei Seamen. A 8’40 dal termine arriva il bellissimo TD personale di Luke Zahradka che decide di correre e prendersi i 6 punti che potrebbero ipotecare la partita. Di Tunisi centra i pali: 28-14.
A 5 minuti dal termine, i Giants tornano a pungere sull’asse Brown-Bonacci e a muovere la catena con continuità ma senza riuscire a finalizzare. Gli arbitri chiamano i due minuti dalla fine della partita e i Seamen hanno la palla in mano, a un passo dal quarto scudetto della loro storia, il secondo consecutivo. Inizia la festa, in campo e sugli spalti. Prima del fischio finale. Prima dell’ufficialità. Gli arbitri richiamano le squadre all’ordine, ma è difficilissimo, perché la partita non ha più niente da dire. I Seamen chiudono una stagione perfetta, macchiata solo dalla dolorosissima sconfitta nella finale europea di EFL, ma Bolzano ha dimostrato di essere arrivata in finale con pieno merito, regalandoci una partita combattuta e bellissima almeno per tre quarti.
A premiare i Campioni d’Italia il Presidente della FIDAF, Leoluca Orlando. Mentre il premio di MVP della partita, assegnato dalla stampa presente a Stefano Di Tunisi WR/K dei Seamen Milano, viene consegnato da Brock Olivo, Special Team Assistant coach dei Chicago Bears, ospite a sorpresa di questa finale e grande amico del football italiano, avendo anche guidato il nostro Blue Team.
Ufficio Stampa Fidaf
foto Giulio Busi

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