WEEK in review / Nona giornata

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Seamen seed #1, Giaguari retrocessi. Questi i verdetti del penultimo turno di regular season. I Panthers, sconfitti a Bolzano, mantengono il virtuale secondo posto in virtù della differenza punti negli scontri diretti, ma saranno adesso obbligati a vincere a Milano (sponda Rhinos) per esserne certi. UTA salvi, e qui terminano le certezze in vista dell’ultimo turno. Le restanti 5 squadre sono al momento così disposte: Guelfi, Ducks, Dolphins e Rhinos a 4 vittorie e 5 sconfitte, Lions a 3-6. I posti playoff ancora da assegnare sono tre, e tutte le squadre sopra hanno delle possibilità di arrivarci. Le procedure di tie-break, in caso di arrivo a pari record di tre o più squadre, non sono  semplici: per capire cosa si applica (classifica avulsa o “strenght of victories”) sarà importante vedere CHI sono le tre o più squadre a pari. In caso di arrivo a pari merito tra due squadre invece si tiene ovviamente conto dello scontro diretto. In settimana, tempo permettendo, proverò a fare un articolo che contempla tutte le possibilità esistenti secondo i risultati dell’ultimo turno. Diciamo che se dovessi fare un pronostico vedrei molto bene Guelfi, Ducks e Dolphins e molto male Rhinos e Lions (che comunque il loro campionato lo hanno già vinto battendo i Giaguari), ma le combinazioni possibili sono davvero tante.

Seamen vs Rhinos | Week 9 © Dario Fumagalli

SEAMEN MILANO (9-0) – RHINOS MILANO (4-5) 49-12

A differenza dell’andata, in cui i Rhinos misero in seria difficoltà i Seamen, il derby di ritorno non ha storia. Nonostante un inizio complicato, in cui i marinai perdono Morant per espulsione (targeting) e i cugini segnano, i Campioni in carica dominano, affidandosi ad un super Xavier Mitchell, e conquistano matematicamente il primo posto in girglia playoff. Per i Rhinos, invece, che oltre alla sconfitta incassano il pesantissimo infortunio di Ellison, la strada verso i playoff è ora più ripida della salita “Cima Coppi” del Giro d’Italia.

L’attacco dei Rhinos parte bene: Ellison risale con autorità tutto il campo ed imbecca Napolitano con un preciso lancio in end zone. I Rhinos passano in vantaggio, e tutto fa pensare ad un altro derby tiratissimo. Invece nel secondo drive della partita Ellison viene intercettato da Khay e nel terzo la squadra si ferma “on downs”. L’attacco dei Seamen segna sempre, e dovendo inseguire iniziano a scarseggiare le soluzioni. Ellison ci prova, ma la difesa blue navy si rivela troppo, ed oltre il danno arriva la beffa: sul finire del terzo quarto, con la partita ampiamente già decisa, l’import si fa male ed esce. Se l’infortunio dovesse rivelarsi grave e costringesse Ellison a saltare l’ultima partita di regular season i Rhinos sarebbero davvero in situazione disperata. Anche Elmi, il sostituto naturale di Ellison, si è infortunato, e guidare l’attacco toccherebbe a Phoenix, giovanissimo diciottenne del settore giovanile.

Nella partita d’andata la difesa dei Rhinos era riuscita più volte a mettere in difficoltà Zahradka & Co., ma questa volta nulla ha potuto contro lo Xavier Mitchell show: l’import dei Seamen ha segnato praticamente in qualunque maniera possibile, e il reparto si è disunito con l’andare del tempo. Neanche Conroy è riuscito ad essere un fattore, grazie anche al playbook disegnato dai Seamen che hanno spesso e volentieri evitato giocate nella sua zona di competenza. Il prossimo impegno, contro i Panthers Parma, è improbo quasi alla stregua di quello appena affrontato contro i Seamen. Il problema è che data la situazione infortuni dell’attacco sarà proprio la difesa il reparto su cui dovrà far perno la squadra: sarà durissima…

Come detto, l’ultimo impegno dei Rhinos sarà contro i Panthers: facendo due rapidi calcoli, è necessario vincere per centrare i playoff.

Seamen vs Rhinos | Week 9 © Dario Fumagalli

I Seamen volevano fortemente questo derby, e lo dimostra il fatto che fin dall’inizio hanno deciso di aprire in attacco il libro dei trucchi, affidandosi all’uomo più in forma del momento: Xavier MItchell. I primi due touchdown vengono segnati così: pitch di Zahradka per Mitchell mandato in motion nel backfield e corsa ubriacante del numero 14 (avevamo già visto le “prove generali” di questo schema contro i Lions, con lo stesso risultato) e lancio dell’import, schierato come quarterback dalla wildcat, per Di Tunisi. Il 21-7 è frutto di un più tradizionale lancio del quarterback oriundo, ma il terminale è sempre lui: Xavier “one man show” Mitchell. Andrea Fiammenghi va a segno per chiudere il tempo sul 28-12, e nel secondo ancora Mitchell (due volte) e Lamamra portano lo score finale dei marinai a 49. Questo reparto sembra “infermabile”: giochi ben disegnati e tanti, troppi (per gli avversari) playmaker: impressionante.

La difesa dei Seamen parte male: nel primo drive perde Morant per espulsione in seguito ad un targeting e subisce touchdown. Ma il reparto è solido, non si disunisce e trova negli altri playmaker la forza di mantenere gli equilibri: Khay mette a segno un intercetto, un ritrovato Dalle Piagge mette pressione e torna al sack, Zini si prende i galloni di leader in assenza di Morant e dirige ottimamente i compagni. Ellison è un ottimo quarterback, e in generale l’attacco dei Rhinos è un ottimo reparto, ma questa difesa, a livello di dominio del gioco, non ha nulla da invidiare all’attacco.

Con il primo posto in cassaforte per i Seamen l’ultimo impegno di regular season, in casa contro UTA, sarà una sorta di passerella per i tifosi, in attesa di arrivare al weekend successivo, quando ci si giocherà una prima fetta importantissima della stagione: al Breda arriveranno i Postdam Royals per la finale di EFL.

Lions vs Giaguari | Week 9 © Sabrina Poloni

LIONS BERGAMO (3-6) – GIAGUARI TORINO (1-8) 27-16

I Lions vincono con merito lo spareggio salvezza contro i Giaguari, e condannano i torinesi alla retrocessione. Sinceramente ad inizio campionato non pensavo proprio che i gialloneri fossero da annoverare tra le “candidate” alla lotta salvezza, ma quello di Bergamo è stato il finale inevitabile di un campionato che li ha visti implodere su sé stessi ed entrare in un tunnel fatto di mancanza di gioco e, secondo me, anche di convinzione. Sotto la Mole è in arrivo una caldissima offseason: e tempo, credo, di grandi cambiamenti.

I Lions, come dissi nell’analisi della scorsa partita contro i Panthers, potevano avere una sola scelta offensivamente: affidarsi in tutto e per tutto al talento di Nathaniel Morris. E l’import ingaggiato in corsa ha risposto presente. Il suo acquisto, arrivato proprio alla vigilia della partita d’andata contro i Giaguari, ha rappresentato la salvezza della stagione dei bergamaschi: prima come ricevitore, ed in emergenza addirittura come quarterback, il colored si è sobbarcato sulle spalle il reparto e ha trovato, nelle partite che contano, le giocate giuste. Contro i Giaguari persino il titolare del chiosco dei panini di Verdello sapeva che il gioco d’attacco sarebbe passato attraverso le sue corse, eppure i Giaguari non sono stati in grado di fermarlo. Morris ha segnato due dei quattro touchdown della sua squadra, e anche senza avere le statistiche sotto mano, credo sia stato “responsabile” di almeno l’80 per cento dei guadagni dei suoi. Monumentale.

La difesa dei Lions, seppure con gli uomini contati, è riuscita a contenere ottimamente l’attacco dei Giaguari, che dopo aver segnato 10 punti nei primi due drive non è più riuscito a pungere per il resto dell’incontro. Fondamentale la goal line stand nel terzo quarto, quando gli orobici erano avanti di soli 4 punti e sono riusciti a fermare gli ospiti che potevano contare su un primo e goal dalle tre yard. La voglia e la convinzione hanno fatto la differenza.

Nell’ultimo match stagionale i Lions ospiteranno i Ducks Lazio: seppur pochi, in doppio ruolo e fuori ruolo, i ragazzi di coach Rita vincendo potrebbero addirittura sperare di andare i playoff: sarebbe, ai miei occhi, un’impresa titanica.

Lions vs Giaguari | Week 9 © Sabrina Poloni

La cervellotica stagione dell’attacco dei Giaguari ha vissuto proprio nello scontro salvezza contro i Lions l’episodio più psicotico. Partiti con Morelli in cabina di regìa per affidarsi alle corse di Fabiano Hale, i torinesi hanno incamerato 10 punti in due drive, dando l’impressione di poter reggere il confronto con la difesa dei Lions. Dopo un terzo ed ultimo drive di frazione conclusosi con un errore al field goal, i Giaguari hanno pensato bene di stravolgere le carte nel secondo tempo, relegando Hale in difesa e dando a Rubenzer, chiaramente non al cento per cento dal punto di vista fisico, le chiavi del reparto. Scelta disastrosa, almeno a giudicare dai risultati. Se giocando sulle corse di Hale la linea era infatti a tratti riuscita a comandare le operazioni, con Rubenzer in campo, e di conseguenza più chiamate sui passaggi, è andata in tilt, con il risultato che l’ex California non è quasi mai riuscito ad avere il tempo necessario per imbeccare i compagni. Dopo aver fallito la segnatura del possibile vantaggio sul finire del terzo quarto, quando avevano a disposizione quattro tentativi per macinare le sole tre yard che li separavano dalla end zone orobica, è saltato tutto: gioco, testa, nervi. Il touchdown su ritorno di kick off di Seck per il parziale 16-21 è stata la giocata di un singolo all’interno del caos totale ormai in atto, e infatti la rimonta non si è completata affatto. I giocatori non hanno mai giocato al massimo delle loro possibilità durante l’arco di tutta la stagione, ma in questa partita in particolare, se c’è da trovare un colpevole, è da cercarsi tra le figure sulla side line con in mano la cartellina dei giochi: il cambio di rotta del secondo tempo è a mio avviso inspiegabile.

Mi spiace infierire su una squadra alla quale tengo tantissimo, ma faccio fatica a trovare aggettivi idonei a descrivere la prestazione difensiva dei Giaguari. Ancora più che nel match d’andata, quando già mi posi questo quesito nei confronti di Fimiani, in particolare per il drive decisivo della partita, non riesco a spiegarmi come sia possibile che i torinesi non fossero pronti ad affrontare Morris. Vero, l’import dei Lions è un ottimo giocatore, ma i Giaguari ed il loro coaching staff sapevano già dalla scorsa settimana che far correre Morris ed affidarsi a qualche sua invenzione sarebbe stata l’unica opzione a disposizione dei Lions, eppure in numero 11 ha fatto il bello ed il cattivo tempo per tutta la partita. La stessa domanda  probabilmente devono essersela fatta anche i giocatori, che nel finale tutto frustrazione hanno iniziato a sragionare e regalare yard su penalità come fossero caramelle. Con tutto il rispetto per i Lions, concedere 27 punti ad un attacco come quello che gli orobici hanno presentato in questa partita è inaccettabile per un team di Prima Divisione, che infatti è giustamente retrocesso.

L’ultima, inutile partita dei Giaguari sarà in casa contro i Guelfi, ma sono certo che i pensieri del Presidente Cecchi e di tutta la dirigenza siano già fissati sul giorno dopo, quando si dovrà iniziare a pensare all’anno prossimo e a cosa sarà della franchigia.

UTA vs Dolphins | Week 9 © Claudio Bugatti

UTA PESARO (2-7) – DOLPHINS ANCONA (4-5) 14-28

Dopo la rocambolesca sconfitta casalinga subita ad opera dei Ducks ero convinto che per i Dolphins le speranze di playoffs fossero ridotte al lumicino. Invece la squadra di coach Rotelli ha reagito, e infilando due vittorie consecutive, complici anche i risultati delle altre, è adesso ampiamente in corsa per la post season. Per gli UTA la sconfitta è indolore: con la sconfitta dei Giaguari a Bergamo i pesaresi sono matematicamente salvi.

L’attacco UTA gioca come spesso ha fatto nelle ultime uscite, alternando cioè Germany e Fiordoro in cabina di regìa. Nel primo tempo, con Germany quarterback, l’attacco fatica, soprattutto per la giornata di grazia di Misher, che da linebacker contiene molto bene l’import pesarese. Verso la fine del tempo Angeloni riesce a segnare su corsa il touchdown del 7-9 parziale, ma nel secondo tempo, con Fiordoro al posto di Germany, la produzione cala ulteriormente, nonostante alcune buone giocate tra il quarterback italiano e Frazzetto. I Dolphins “scappano”, e la seconda marcatura arriva solo nel finale.

La difesa UTA gioca un gran primo tempo, nel quale praticamente da sola tiene a galla la squadra, intercettando Dean per ben due volte e concedendo di fatto solo tre punti ai Dolphins, visto che i primi 6 punti dorici sono arrivati da un ritorno di fumble. Nel secondo tempo però il quarterback dei Dolphins riesce a prendere le misure, sbaglia meno, e il reparto inizia a concedere yard e punti. Nel complesso, comunque, si sono notati  ulteriori cenni di crescita.

Nell’ultima gara stagionale gli UTA andranno a far visita ai Seamen: match proibitivo, ma che i pesaresi potranno giocare con grande serenità.

UTA vs Dolphins | Week 9 © Claudio Bugatti

L’attacco dei Dophins paga, per tutto il primo tempo, la disastrosa prestazione di Dean, che appare davvero in giornata no. Nel primo drive dell’incontro l’import porta i suoi in situazione di goal to go, ma poi effettua un pessimo pitch a Soltana (che a dir la verità, secondo il mio modestissimo parere, essendo in avanti sarebbe dovuto essere considerato un passaggio incompleto) che risulta in un fumble. Sembra che l’episodio in qualche maniera lo condizioni, perché Dean prima dell’intervallo lancia anche due intercetti e non sembra proprio lui. Nel secondo tempo però la musica cambia, e Dean riesce ad essere più incisivo. Riguadagna fiducia grazie alle corse e trova due volte i compagni in end zone, utili a portare a casa una vittoria preziosissima.

La difesa dorica è sicuramente l’artefice della vittoria, con Misher MVP assoluto. In una giornata di scarsa vena di Dean, come detto, l’import viene schierato come linebacker con l’intento di contenere le scorribande di Germany, e la tattica paga. Misher ritorna in touchdown un fumble del numero 1 avversario, ne ricopre un altro nel secondo tempo, viatico per un’altra segnatura, e insieme a Suppa mette a segno  svariati placcaggi. Anche l’oriundo è risultato decisivo: oltre a mettere a segno un field goal e a fare il suo come linebacker Suppa segna un touchdown su corsa. Completa l’opera di sostanza ed opportunismo un intercetto di Soltana. Con una difesa così i Dolphins possono sperare.

La regular season dei Dolphins si chiude con la difficilissima trasferta di Bolzano contro i Giants: ovviamente si farà di tutto per vincere, ma anche in caso di sconfitta, se i risultati degli altri campi saranno favorevoli, i dorici potrebbero centrare i playoff.

Giants vs Panthers | Week 9 © Valentina Gallina

GIANTS BOLZANO (7-2) – PANTHERS PARMA (7-2) 20-10

La meritata vittoria dei Giants è utile più al morale che alla classifica: i Panthers mantengono infatti il secondo posto in virtù di una migliore differenza punti negli scontri diretti, ma per saltare il wild card game saranno comunque costretti a vincere contro i Rhinos affamati di punti nell’ultima giornata. Grande infusione di fiducia per i Giants, però, che con la prestazione di ieri hanno fatto sembrare lo 0-36 subito all’andata come un remoto ricordo, e hanno maturato la convinzione di poter competere anche con i ducali.

Nell’analisi della partita dei padroni di casa è d’obbligo partire dalla difesa. Già detto più e più volte, ma impossibile non ripeterlo: le fortune degli altoatesini passano da questo reparto. La prestazione fornita contro i Panthers è stata impeccabile: tenere a 10 punti, con l’unico touchdown concesso nel finale, un attacco come quello emiliano, che seppur parecchio rimaneggiato resta assolutamente competitivo, è dimostrazione di una grande prova di forza. I Giants hanno mostrato un grande opportunismo: sul 6-3 Pompilii (che dopo la partita contro i Giaguari ci ha preso gusto) ha messo a segno un intercetto fondamentale per l’allungo dei suoi, che anche nel secondo tempo sono andati a segno dopo un fumble su kickoff return ricoperto da Tiraboschi. Dopo il punto del 20-10, infine, Forlai ha piazzato l’intercetto su Monardi che di fatto ha chiuso la contesa. Attacco Panthers – difesa Giants 1-1 quindi, e con un possibile terzo incontro all’orizzonte preparo i pop corn.

L’attacco dei Giants non è stato esplosivo e dominante, ma ha fatto il suo lavoro. Il grande merito del reparto è quello di aver protetto bene l’ovale e aver convertito in due touchdown altrettante palle recuperate dalla difesa: tra le tante statistiche che il football americano registra quelle del “turnover differential” e dei “points off turnovers” sono tra le più importanti per capire come si sia decisa una partita. Rodney Brown sembra un acquisto molto azzeccato: con lui il reparto sembra girare più in  confidenza, e soprattutto Simone sembra un altro: non so se sia davvero per il cambio in cabina di regìa, ma nelle ultime settimane il rendimento dell’oriundo è cresciuto in maniera esponenziale, incidendo non poco sul filotto di vittorie della squadra. Contro i Panthers per lui sono arrivati due touchdown e una (pazzesca) conversione da due punti , per 14 punti sui 20 totali della squadra. Inoltre, sono certo che con il passare del tempo il rendimento di Brown possa ulteriormente così come l’affiatamento con i compagni, e la cosa dovrebbe far correre più di un brivido lungo le schiene degli avversari.

I Giants chiuderanno la stagione in casa  contro i Dolphins Ancona, ma il pensiero è probabilmente già oltre, ai playoff: il terzo incomodo è tornato, è vuole fare la voce grossa.

Giants vs Panthers | Week 9 © Valentina Gallina

La prova dell’attacco dei Panthers non è facilmente giudicabile, per via delle numerose assenze. Oltre a quella conclamata di Alinovi contro i Giants si sono registrate anche quella di Duhram e Finadri, per cause non rese note o delle quali non ho avuto notizia. Anche Polidori era a mezzo servizio, per cui la batteria di ricevitori era davvero ridotta all’osso. Come era pronosticabile si è cercato di imbastire la partita sulle corse di Malpeli Avalli, ma dopo un avvio promettente anche il forte running back italiano si è infortunato: una vera doccia fredda per gli uomini di coach Papoccia, che rischiano di rimanere spuntati proprio nella fase più importante della stagione. I giovani ricevitori dei Panthers scesi in campo tra i quali Zatti ha messo a segno l’unico touchdown di giornata, il secondo della sua stagione, hanno provato a gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma la difesa degli altoatesini si è per loro dimostrata troppo.

La difesa dei Panthers ha retto, ma ha comunque concesso ai Giants molto più di quanto fatto all’andata. Ovviamente ha inciso molto il fatto che in occasione di due delle tre segnature subite gli avversari abbiano goduto di una posizione di partenza decisamente favorevole. Non è certamente la difesa che ha perso la partita, ma il reparto comunque cercherà di migliorare ulteriormente il livello di gioco per sostenere un attacco che pare in emergenza e difficoltà.

Come detto prima, nell’ultimo turno in programma i Panthers dovranno vincere a Milano contro i Rhinos per mantenere il secondo posto, utile a saltare il turno di wild card game e giocare in casa la semifinale. Sarà una partita calda: fondamentale recuperare almeno in parte i tanti playmaker attualmente ai box per infortunio.

Ducks vs Guelfi | Week 9 © Studio Photosintesi

DUCKS ROMA (4-5) – GUELFI FIRENZE (4-5) 27-6

I Ducks si prendono la rivincita con i Guelfi, rinvigorendo le ambizioni di playoff e inguaiando i toscani, che adesso saranno costretti a vincere a Torino per centrare i playoff. E’ ancora una volta Gentili il mattatore di giornata, che chiude una tirata contesa con due touchdown nell’ultimo quarto.

L’attacco dei Ducks parte con un turnover on downs, poi riesce a rispondere alla segnatura iniziale dei Guelfi con un touchdown pass di Fortune per Migliozzi. Gentili dà un assaggio di quella che sarà la sua giornata mettendo a segno il touchdown del 13-6 con cui si va all’half time. Poi, come detto prima, dopo un terzo quarto un po’ contratto in cui non si sono trovati sbocchi, il running back oriundo sale in cattedra e risolve la contesa. Questo è un reparto che ha parecchie armi nell’arsenale: quello che manca è forse un po’ di continuità. Soprattutto Fortune è in grado di mettere a segno ottime giocate ma anche di commettere errori fatali. La ricetta giusta, a mio avviso, è continuare a dar biada a Gentili.

Ottima la prova difensiva dei romani, che dopo aver concesso a Dawson un touchdown su corsa nel drive di apertura dell’incontro ha abbassato la saracinesca e negato ai Guelfi qualunque altro tipo di segnatura. Un fumble ricoperto in una situazione importante e il mantenere la end zone inviolata in occasione di alcuni drive in cui i toscani erano riusciti a muovere spesso la catena sono segno di presenza e solidità, doti importanti per questo reparto.

Nell’ultima fatica stagionale i Ducks andranno a far visita ai Lions Bergamo, freschi di salvezza ottenuta contro i Giaguari e paradossalmente non ancora completamente fuori dai giochi playoff: non bisogna abbassare la guardia e puntare alla vittoria, che con ogni probabilità vorrebbe dire post season.

Ducks vs Guelfi | Week 9 © Studio Photosintesi

L’attacco dei Guelfi si è rivelato ancora una volta asfittico, e la carenza di soluzioni vincenti è stata nuovamente la principale causa della sconfitta, la quinta consecutiva. Eppure il primo drive, conclusosi con una corsa in touchdown del quarterback Dawson, faceva ben sperare. Invece di lì in avanti non si è più riusciti a concretizzare, sprecando anche alcune buone occasioni. L’aspetto peggiore è stato il constatare come il reparto si sia disunito proprio nel momento più importante, l’ultimo quarto, quando la partita era ancora aperta e la vittoria era a portata di mano. Il margine di errore adesso è ridottissimo: per vincere a Torino, seppur contro una squadra già retrocessa, è necessario ritrovare almeno un po’ dello smalto visto in apertura di campionato.

Per quanto riguarda la difesa, i Guelfi non hanno giocato una brutta partita: per tre interi quarti i toscani erano riusciti a limitare i danni, concedendo al forte attacco dei Ducks solo tredici punti. Nel finale crolla sotto i colpi di Gentili, ma è da vedere quanto per reali demeriti e quanto per frustrazione dovuta all’inefficienza offensiva. I Giaguari sono certamente squadra più abbordabile dei Ducks, e la speranza è che possa essere proprio la difesa a rivelarsi decisiva per il raggiungimento della tanto agognata quinta vittoria.

Giaguari – Guelfi a Torino è l’ultimo match point playoff a disposizione dei Guelfi: vietato sbagliare.

 

Dario Aviano

Foto copertina di Dario Fumagalli

Foto Claudio Bugatti, Dario Fumagalli, Valentina Gallina, Sabrina Poloni, Studio Photosintesi

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