PESARO – Il derby dell’Adriatico ha espresso il suo verdetto: i Gls Dolphins si impongono agevolmente sui neo promossi UTA Pesaro, con il risultato di 25-36. Domenica scorsa dopo 29 anni le due formazioni marchigiane si sono date battaglia in una gara valida per il massimo campionato italiano. Alla fine ha prevalso l’esperienza dei dorici che, seppur privi di giocatori fondamentali del calibro del wr della nazionale Iron Marchini e del db Petrilli, hanno capitalizzato alcuni errori degli avversari.
Il gioco chiave a metà del terzo quarto. Dolphins, seppur nervosi ed imprecisi, in vantaggio per 21-19 costretti ad un punt di allontanamento. Il forte ricevitore UTA Spada pecca di presunzione cercando un ritorno improbabile dato che era accerchiato dagli avversari e nel placcaggio perde palla regalando la palla ai Gls a poche yard dalla meta.
Un vecchio adagio recita… ”non sanguinare mai davanti ad uno squalo”… e così i Dolphins appena rientrati in attacco segnano la meta con il diciottenne Nocera su pass di Kasdorf scavando un solco che non verrà più rimarginato.
Le due formazioni in campo hanno regalato una piacevole giornata di sport offrendo agli astanti un incontro ricco di colpi di scena e sempre giocato nel rispetto reciproco degli avversari. In considerazione delle radici comuni per le due società, non poteva certo andare diversamente considerando la lunga militanza di diversi pesaresi fra le fila anconetane sia in campo che in side line. In generale si sono affrontate due formazioni che si attendevano molto dall’esito di questo match, gli UTA in chiave salvezza e un risultato a loro favore nel derby contro i più quotati Gls Dolphins li avrebbe messi definitivamente al sicuro da spiacevoli, quanto possibili, patemi nell’ultima parte della regular season per la permanenza in massima divisione, i dorici in quanto se non avessero ottenuto un risultato utile in questa stracittadina, avrebbero dovuto dire addio definitivamente alla rincorsa ad un posto per i play off di stagione.
“Se vogliamo arrivare ai play off scudetto- dice senza troppi giri di parole a fine gara l’ex di turno Pierluigi “Pippi” Moscatelli- non possiamo fare altri passi falsi. Abbiamo ancora tre gare a disposizione e dobbiamo portarle a casa tutte. Questo è quello che ci aspetta dopo il vero e proprio incubo della partita con Torino due settimane fa. Sappiamo che sia Bolzano che Bergamo saranno due avversari molto impegnativi, ma credo che i nostri ragazzi abbiano capito come si devono approcciare ad ogni incontro con l’umiltà e il necessario rispetto per l’avversario, ma anche con la massima fiducia nelle proprie capacità. la nostra è una squadra che se mette il cuore in campo se la può giocare fino all’ultimo con qualsiasi avversario. Ora ci godiamo questa vittoria che ci rimette in corsa e da domani iniziamo a mettere la testa sui prossimi avversari.”
La cronaca. Prima del calcio d’inizio le due squadre in campo hanno rivolto il loro pensiero a Gianluigi Luchena, giocatore e allenatore delle due formazioni, mancato lo scorso anno e gli Uta Pesaro hanno consegnato delle targhe ricordo alla famiglia e alla società dorica. Si parte con i Gls che vincono il sorteggio e vanno al calcio d’inizio. Dopo alcune fasi alterne di gioco, con le difese che dominano i rispettivi attacchi avversari, Venuto, il quarterback Usa di Pesaro, trova un lancio da 20 yard sul ricevitore Matteo Spada. Extra point no good (6-0). Nel secondo quarto, con i GLS Dolphins che stentano ad entrare in partita, i pesaresi allungano ancora di nuovo su lancio di 13 y di Venuto, per Iacovelli, l’altro americano in forza agli Uta. Di nuovo la trasformazione non va a buon fine (12-0). Nel momento più difficile dei ragazzi di coach Rotelli, Ryan Kasdorf suona la carica con un pass di 41 yard su Soltana che riceve terminando la sua corsa in touch down. Morichi si incarica della trasformazione e si va sul 12-7.
Prima del riposo i dorici assestano un’ altro determinante “colpo di coda” sempre con Kasdorf, in netta ripresa dopo l’infortunio, sull’altro ricevitore Mosca con un pass di 11 y. Morichi non perdona (12-14) e si va al riposo. Al rientro in campo i pesaresi partono con il loro reparto offensivo e dopo una serie di tentativi ben arginati dalla difesa anconetana, trovano ancora sul’asse Venuto- Spada il modo di tornare in vantaggio. Con la trasformazione di Leonardi questa volta a buon fine il risultato si fissa sul 19-14 per i padroni di casa. L’attacco dei Gls Dolphins continua a macinare e di li a poco i dorici passano ancora questa volta con il ricevitore Ruggio imbeccato alla perfezione ancora da Kasdorf con un lancio corto di 6 yard. Infallibile Morichi (19-21). Dopo una serie di tentativi da un parte e dall’altra i biancoarancio prendono il largo a seguito di un’ ingenuità di Spada. Per Kasdorf è un gioco da ragazzi cambiare bersaglio e lanciare subito dietro la linea avversaria, questa volta per Nocera 7 yard. I GLS provano la trasforazione da due sempre con Kasdorf su Gianfelici (19 -29). Non ancora appagati i Dolphins trovano ancora la via delle segnatura dopo un big play difensivo con Romano che ricopre un fumble avversario e Kasdorf non si fa pregare e trova ancora Mosca con un lancio di 3 yard. Morichi trasforma e si va sul 19-36. A questo punto il coaching staff marchigiano da spazio ai giovani facendo entrare il qb Bugatti ed i tanti diciassettenni a roster. L’inesperienza dei ragazzi permette sul finire della partita agli Uta di trovare ancora un touch down con Fiordoro che lancia su Bertini per 8 yard . Si chiude sul definitivo 25-36 che rimette in rampa di lancio i GLS Dolphins, mentre i Pesaresi hanno dimostrato di essere comunque una squadra solida che con il tempo e l’esperienza potrà divenire negli anni un avversario da prendere con le molle.
Ufficio Stampa Dolphins Ancona
Foto Claudio Bugatti