Dolphins: To hell and back

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GLS DOLPHINS ANCONA 32 – MARINES LAZIO 27

Ancona – Viaggio all’inferno e ritorno per i GLS Dolphins Ancona che vincono superando i mai domi Marines Lazio al termine di una gara al cardiopalmo che ha tenuto con il fiato sospeso il pubblico del Mandela.

Iniziamo dalla fine: mancano 80 secondi al sipario e gli ospiti laziali conducono per 27 a 26. Palla in mano ai GLS sulle proprie 40 yds. La tensione è palpabile, siamo alle azioni decisive quelle del “do or die”. Il qb dei dorici Kasdorf lancia una traccia corta per Ruggio che completa ed esce dal campo fermando il cronometro. 73 secondi. L’attacco dorico non brilla e Kasdorf non trovando compagni liberi prova una corsa verso la luce del primo down. La difesa romana blocca la corsa. 62 secondi alla fine e su uno schema profondo chiamato da coach Alpini salta la copertura dei Marines e Marchini si trova in un uno contro uno con il proprio marcatore: la specialità della casa. “Iron Mike” trova la maniglia del missile di Kasdorf e cavalca oltre la linea dei sogni. E’ il touch down della vittoria. Esplode il Mandela. La trasformazione non riesce ed i Marines con 60 secondi a cronometro provano l’impresa. La difesa GLS di capitan Soltana gioca il drive perfetto coronato nel disperato quarto down degli ospiti con il terzo sack di Evangelisti che manda i titoli di coda.

Ma quella di ieri è stata tutto fuorchè una bella partita per i GLS Dolphins apparsi contratti ed imprecisi sia in attacco che in difesa, una squadra brutta copia di quella che ha affrontato a viso aperto, seppur perdendo, le due superpotenze Rhinos e Seamen. Merito sicuramente dei Marines, tecnicamente solidi, fisici e mai arrendevoli che hanno ribattuto colpo su colpo ai padroni di casa sino all’ultimo respiro.

Eppure la gara era iniziata sui giusti binari con la difesa dorica che costringeva al punt gli ospiti nel primo drive segnando subito dopo con una corsa di Davide Gatto, sicuramente l’MVP dei suoi. La trasformazione veniva bloccata. 6-0. A seguire era di nuovo la difesa di coach Paolucci a contenere l’attacco Marines e nel secondo drive offensivo l’attacco dorico, troppo presupponente, non riusciva a muovere la palla con continuità. Kasdorf provava una corsa personale e sul placcaggio perdeva il cuoio a vantaggio dei Marines che questa volta capitalizzavano con una ricezione di Biancalana, mattatore tra i suoi. 6-6. L’attacco dorico si riprende e trova la marcatura con Marchini dopo un buon drive. 13-6 che chiude il primo quarto. Il secondo parziale è da dimenticare: la difesa contiene ma paga con falli di nervosismo. L’attacco stenta e Kasdorf si fa intercettare una prima volta. I Marines martellano con lanci corti alternati a corse e passaggi in profondità. E proprio da una connessione aerea arriva la seconda marcatura di Biancalana che con la trasformazione che centra i pali pareggia. 13-13. Con una manciata di secondi da giocare l’attacco dorico prova a mettere punti a tabellone. Kasdorf prova un passaggio profondo ma la pressione della linea difensiva lo costringe a mettere aria sotto il cuoio e la palla arriva tra le mani dell’americano dei Marines Payton che intercetta e si corre 60 yds direttamente in meta gelando il Mandela. La trasformazione non riesce e si va negli spogliatoi sul 13-19.

L’head coach Rotelli nell’intervallo striglia i suoi a modino e l’effetto è tutto nella ripresa. Entra l’attacco che con giochi di corsa e lanci corti arriva a poche yard dalla meta. La buona difesa dei Marines blocca tre tentativi e costringe i GLS al calcio da tre punti che il vecchio leone Morichi completa da manuale. 16-19. L’attacco Marines subisce la difesa marchigiana e su una corsa il dorico Blair piazza un placcaggio sanguinario sul portatore di palla causando un fumble ricoperto dallo stesso giocatore dei Dolphins. L’attacco riparte dalla 40 yds dei Marines ed arriva a meno di una yarda dalla meta. La difesa laziale di mostra tutta la sua solidità erigendo una diga sulla linea di scrimmage sulla quale si infrange anche il quarto down dorico. E’ il momento delle difese e quella GLS rende la pariglia stoppando i tentativi dei romani di uscire dalle insidie di giocare a ridosso della propria linea di meta. I Marines vengono costretti al punt di allontanamento ma lo snap esce troppo profondo regalando una safety da due punti ai Dolphins. 18-19. Il trend della gara è nella mani dei Dolphins che all’inizio dell’ultimo periodo di gioco trovano la marcatura del sorpasso con uno splendido blocco di Tommaso Mosca che spiana la strada alla corsa di Kasdorf. Lo stesso Mosca riceve la trasformazione da due punti ed i GLS si portano sul 26-19. Gara finita? Neanche per idea. I Marines non mollano mai, lo hanno nel DNA da sempre, e con un drive segnato anche da alcuni falli dei dorici macinano yards e tempo trovando la marcatura con Merenda. Sul 26-25 il capo allenatore finlandese dei Marines Juha Hakala gioca per la vittoria andando a trasformare da due punti con l’oriundo Michitti. 26-27 ed 80 secondo da giocare.

Del lieto fine per i dorici abbiamo già detto ma certamente se a vincere fossero stati gli ospiti non si sarebbe gridato allo scandalo.

“L’unica cosa positiva – commenta coach Aquinati – è stato il netto miglioramento degli special teams. Per il resto ho visto i nostri ragazzi andare a corrente alternata con dei cali di tensione spaventosi. Spero che sia stato un passaggio a vuoto segnato dalle tossine della doppia trasferta milanese. Ma il passato è terra straniera, prendiamo questa vittoria e prepariamoci per sabato quando avremo ospiti i Panthers Parma, squadra di valore assoluto.”

Prossimo impegno per i GLS sabato prossimo, ore 17.00, ancora al Mandela di Ancona.

Ufficio Stampa Dolphins Ancona

Foto Claudio Bugatti

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