A più di sei mesi di distanza dall’ultima intervista è tornato a parlare, tramite il sito ufficiale, il numero uno dei Guelfi Firenze, Alessandro Dallai. Il Presidente della società, che anche quest’anno ricoprirà il fondamentale ruolo di Centro all’interno del roster della squadra Senior che si appresta a disputare il suo secondo anno nel campionato di IFL, non poteva esimersi dal fornire il suo punto di vista a meno di un mese dall’inizio del campionato. Ecco quindi l’intervista a tuttotondo con l’immancabile numero 63 gigliato.
Partiamo da lontano: le tre selezioni giovanili hanno centrato i play-off, con l’U13 capace di realizzare un back-to-back che gli è valso il tricolore. Le radici per il futuro dei Guelfi sono ben salde?
“Sembrerebbe proprio di sì. I risultati delle nostre squadre giovanili sono il frutto di anni di lavoro. Vincere per il secondo anno consecutivo il titolo italiano nella categoria riservata ai più giovani è stato un momento favoloso, soprattutto se consideriamo quanto era stata rinnovata la squadra per il sopraggiunto limite di età di molti componenti già presenti nel roster lo scorso anno. La U16 è stata invece una discreta conferma del lavoro svolto a partire dal 2015, mentre il Toscana Team U19 può essere un buon punto di partenza per creare una sinergia a livello regionale in grado di portare avanti un progetto del genere”.
Anche quest’anno non sarai solo il Presidente, quanto ci tenevi a continuare la tua carriera di giocatore?
“Per prima cosa voglio dire che ricopro il ruolo di Presidente perché sono molto fortunato ad avere persone fidate e molto competenti all’interno della dirigenza che fanno un lavoro encomiabile. Amo scendere in campo assieme agli altri e dare il mio contributo, mi sento un giocatore a tutti gli effetti. E’ questa la mia natura. Mi sono avvicinato al football americano come giocatore e dall’esordio ho sempre disputato almeno un campionato a stagione, che per me rappresenta il coronamento di tutti i sacrifici che si fanno per poter far parte di questo sport e provare a migliorare la squadra. Scendere in campo è l’apice del legame che unisce le persone che praticano il football americano. Tutti i compagni di squadra con cui ho debuttato non sono più sul terreno di gioco e Death (Christian Petrucci, ndr), con il quale gioco dal 1994, è quello con cui ho condiviso più esperienze. Detto questo aggiungo che il ricambio generazionale non mi pesa, tutti gli anni accolgo nuovi, stupendi ragazzi nella nostra famiglia ricevendo qualcosa di nuovo e sperando di potergli essere utile. Finché il mio fisico non mi dirà basta mi godrò questo ambiente nelle vesti di giocatore di linea”.
Proprio in merito al tuo ruolo in linea ti chiedo come sta andando l’intesa con Eddie Printz:
“Ho appena ripreso ad allenarmi regolarmente visto che ho dovuto smaltire un piccolo infortunio avuto sul luogo di lavoro e quindi non ho avuto molte possibilità di far pratica con il nostro nuovo quarterback ma penso che non ci saranno problemi fra di noi. Metterò tutta la mia esperienza a disposizione di un grande professionista come Eddie”.
Che voto dai al mercato dei Guelfi Firenze?
“Sul lato import sicuramente un bel voto. Eddie Printz ha una meccanica impressionante, è un ottimo atleta e sa leggere benissimo il gioco. Quello che mi ha colpito di più di lui è la sua rapidità mentale. Skyler Suggs ricoprirà un ruolo diverso da quello in cui era impiegato Kyle Griffin lo scorso anno. Il nostro nuovo defensive end ha un fisico e una velocità impressionanti. Sono molto fiducioso su entrambi, così come lo sono su Mike Vannucci. Per quanto riguarda il mercato italiano mi devo ricollegare per forza di cose a quanto già detto sul Toscana Team: stiamo collaborando con le altre società della regione per dare nuovi stimoli a quei tesserati che desiderano provare la IFL e continuare la loro crescita. Sono molto contento, ad esempio, di Vincenzo Ruotolo, giovane linea d’attacco di proprietà degli Storms Pisa che ha un potenziale veramente importante ed anche Matteo Lodovichi potrà darci un grosso aiuto in difesa. Ovviamente non saranno gli unici due volti nuovi al Guelfi Sport Center ma del resto parlerò solo quando potremo ufficializzare le operazioni. Per quanto riguarda il voto mi assesterei su un 8.5, sono veramente contento di come ci siamo mossi”.
Fabrizio Bocci è stato l’arrivo più eclatante in tema coaching staff, cosa ci dobbiamo aspettare da lui?
“Quello di Bocci è un ritorno ai Guelfi visto che nel 2010 ricoprì il ruolo di capo allenatore della squadra, mentre questa volta avrà la carica di Offensive Coordinator. Non mi vergogno nel dire che la sua preparazione a livello nazionale non è seconda a quella di nessuno. Coach Bocci vive di questo sport e ne conosce ogni singola sfaccettatura, lavora sempre per migliorarsi e pretende molto da sé e dagli altri. Per mentalità e per come imposta gli allenamenti è sicuramente paragonabile ad un americano. Lasciare una persona del genere senza un progetto, che ha sposato in toto con grande convinzione, sarebbe stato un vero peccato anche nei confronti dei nostri ragazzi che, se sapranno seguirlo con dedizione, si ritroveranno cambiati in meglio”.
A cosa puntate per questa nuova stagione di IFL?
“Sicuramente il girone unico ha scombinato le carte un po’ per tutti. Sinceramente avrei voluto riconfermare quanto fatto lo scorso anno nel girone sud e magari provare a vincere la prima partita dei play-off contro una squadra del nord ma con il nuovo formato non sarà più possibile. Adesso siamo tutti contro tutti sin da subito ed i play-off saranno una meta ambiziosa che senz’altro proveremo a raggiungere”.
Il camp “Training With The Pros” organizzato da Touchdown Srl al Guelfi Sport Center sarà un bel banco di prova prima dell’esordio stagionale ad Ancona:
“Siamo arrivati alla seconda edizione di un evento eccezionale che può vantare una serie di coach americani di livello stratosferico, persone che sanno veramente trasmettere a chiunque li ascolti una passione viscerale per il football americano. Per l’associazione Athletes in Action, diffondere questo sport oltre i confini degli Stati Uniti d’America, è una vera e propria ragione di vita. Mi auguro che il numero dei partecipanti sia addirittura superiore a quello dello scorso anno, perché l’esperienza del 17/18/19 febbraio sarà veramente da non mancare. Quello che più mi colpisce di questi grandi guru del football che saranno nostri ospiti è la loro capacità di far capire con un paio di frasi cose per le quali, in situazioni di normalità, si dovrebbe lavorare per mesi. Queste occasioni sono più uniche che rare”.
Matteo Angiolini
Ufficio Stampa Guelfi Firenze
Foto by Trombetta